L'allarme dell'Antimafia: i tentacoli di Camorra e 'Ndrangheta sul territorio con droga e riciclaggio

L'allarme dell'Antimafia: i tentacoli di Camorra e 'Ndrangheta sul territorio con droga e riciclaggio
ANCONA - Estorsione, usura, droga e riciclaggio: è così che la mafia fa affari nelle Marche. È l’allarme lanciato dalla Direzione Investigativa...

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ANCONA - Estorsione, usura, droga e riciclaggio: è così che la mafia fa affari nelle Marche. È l’allarme lanciato dalla Direzione Investigativa Antimafia nella sua fotografia relativa al primo semestre del 2021. Nel rapporto la Dia evidenzia che nella provincia di Ancona si registra l’operatività di soggetti legati a cosche della ‘Ndrangheta calabrese, in particolare legati alle ‘ndrine Grande Aracri e Alvaro «che confermano gli interessi soprattutto nel settore del riciclaggio e del reimpiego dei proventi illeciti nel settore dell’economia legale», ma anche «dediti a pratiche usuraie ed estorsive - si legge nella relazione - spesso aggravate dal metodo mafioso», come dimostra l’operazione “Terry” eseguita nel 2019 che, partendo dal Veneto, interessò anche la provincia dorica. 

 

L’operazione 

Qui alcuni imprenditori si erano rivolti a personaggi legati alle cosche mafiose per risolvere problemi aziendali. Furono 7 gli arresti per estorsione e usura. L’ex procuratore generale presso la Corte d’appello, Sergio Sottani, l’anno scorso evidenziava «come la regione Marche rappresenti un territorio ideale, proprio per la sua immagine di “zona franca”, per l’effettuazione di operazioni di riciclaggio». La relazione della Dia pone l’accento anche sugli interessi di clan camorristici nel settore del traffico di stupefacenti, come dimostra l’arresto, nell’aprile 2021, di un campano domiciliato a Senigallia nell’ambito di una maxi operazione partita da Napoli che ha condotto in carcere 26 persone. 
La Dia sottolinea i pericoli connessi al porto dorico che «si è rivelato un hub nevralgico per i carichi di droga provenienti dalle rotte turche e albanesi, ma anche di tabacchi lavorati esteri e rifiuti speciali». 

I pericoli 

La provincia di Ancona «è considerata area di interesse della criminalità organizzata soprattutto in funzione del riciclaggio e del reinvestimento di capitali illecitamente acquisiti». Ma il territorio risulta minato anche a sodalizi criminali stranieri - albanesi, nigeriani, pakistani e afghani - attivi nel traffico di cocaina ed eroina, nella tratta di esseri umani, nello sfruttamento della prostituzione e nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

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Corriere Adriatico