Aggredisce due poliziotti, condannato a 14 mesi: «Almeno ho un posto dove stare». E invece no: espulso

Aggredisce due poliziotti, condannato a 14 mesi: «Almeno ho un posto dove stare». E invece no: espulso
ANCONA - Quattordici mesi di reclusione e l’espulsione dal territorio italiano. È il tenore del patteggiamento varato ieri dal giudice Francesca Grassi per un...

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ANCONA - Quattordici mesi di reclusione e l’espulsione dal territorio italiano. È il tenore del patteggiamento varato ieri dal giudice Francesca Grassi per un algerino di 36 anni, arrestato lo scorso 30 maggio dalle Volanti della questura per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

 

L’uomo, rifiutando le dimissioni dall’ospedale di Torrette, aveva aggredito due agenti, ferendoli dopo aver dato in escandescenza nella cittadella sanitaria di via Conca. Bloccato, era stato portato a Montacuto: «Almeno ho un posto dove stare» aveva detto il nordafricano una volta arrestato. In carcere dovrà rimanere per poco, perché l’espulsione comminata ieri in udienza ha effetto immediato. L’arresto a Torrette era scattato poche ore dopo la follia messa in scena dal 36enne alla stazione ferroviaria. Stando a quanto emerso, il 30 maggio era arrivato ad Ancona con un regionale proveniente dal nord Italia. All’improvviso se l’era presa con il termoscanner, tirandogli contro una cassa acustica e danneggiandolo. All’arrivo della Polfer, aveva resistito al controllo degli agenti, scagliando contro di loro alcuni sassi. Un poliziotto era rimasto ferito. Vedendo la situazione di indigenza e volendo approfondire lo stato delle condizioni di salute, gli agenti avevano condotto il 36enne a Torrette. Qui era stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso, venendo poi dimesso dal pronto soccorso. Ma l’algerino non ne voleva sapere di lasciare l’ospedale. Per una seconda volta, aveva dato in escandescenza. Nel tentativo di calmarlo, due agenti delle Volanti – intervenuti su indicazione del personale sanitario - erano rimasti leggermente feriti. Il 36enne aveva anche tentato dei gesti autolesionistici, colpendosi la testa con un orologio. Alla fine, era stato condotto nel carcere di Montacuto. Ieri, il patteggiamento. Nel corso del procedimento è stato difeso dall’avvocato Alessandro Sorana. 

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Corriere Adriatico