ANCONA - Tre condanne con rito abbreviato e un rinvio a giudizio sono stati chiesti dalla procura di Ancona al gup Paola Moscaroli nel procedimento per le cosiddette "acque...
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Per le accuse di associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica e truffa aggravata, il pm Giovanna Lebboroni ha chiesto una condanna a 5 anni e tre mesi di carcere a Enza Maria Ciccolo, 71 anni, titolare dello studio Giba (Gruppo ricerca idrofrequenziale per il riequilibrio bioenergetico dell'individuo e dell'ambiente).
Per le stesse accuse, ha sollecitato una condanna a 4 anni di carcere per Cinzia Valente, figlia della Ciccolo. Per Teonisto Alabò, 64 anni, di Venezia, uno dei collaboratori della Ciccolo, il Pm ha chiesto invece una pena di due anni di carcere con la sospensione condizionale per la sola accusa di associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica. Stesso addebito viene contestato a Mariangela Di Cagno, 89 anni, di Bari, per la quale il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio.
La decisione del gup arriverà il 28 novembre quando anche i difensori faranno le loro arringhe conclusive. Oggi è stata invece stralciata, per valutare la capacità di stare in giudizio, di Vittoria Semenza, 78 anni, di Milano: per quest'ultima l'udienza si terrà il 21 novembre.
Ciccolo, difesa dall'avvocato Paolo Pauri, nega di aver promesso guarigioni miracolose, di aver allontanato pazienti dalla medicina e di aver venduto acqua dei santuari: sostiene di aver solo aiutato le persone con una "tecnica idrofrequenziale" brevettata, che si basa sull'uso di "acque a luce bianca".
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