Minacce alla ex: «Ti sfregio con l’acido» Pena sospesa, così potrà avvicinarla

Minacce alla ex: «Ti sfregio con l’acido» Pena sospesa, così potrà avvicinarla
ANCONA - Minacce, aggressioni fisiche e appostamenti sotto la sua abitazione. È in questo modo che un 34enne moldavo avrebbe perseguitato per oltre un anno la sua ex...

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ANCONA - Minacce, aggressioni fisiche e appostamenti sotto la sua abitazione. È in questo modo che un 34enne moldavo avrebbe perseguitato per oltre un anno la sua ex moglie, una connazionale di 31 anni. In incubo infinito che avrebbe reso la vita impossibile alla vittima, costretta a subire intimidazioni del tipo: «Ti ammazzo e ti butto l’acido in faccia». Lo stalker, finito anche in arresto nell’ottobre 2015, ieri mattina è stato condannato dal giudice Paolo Giombetti a scontare 8 mesi di reclusione, pena sospesa. Revocata anche la misura restrittiva che gli impediva di avvicinarsi alla ex moglie. Il pm aveva chiesto anno e 3 mesi. 


Duplice l’accusa che l’ha portato in tribunale: lesioni personali e atti persecutori perpetrati nei confronti della donna. Per la procura, l’uomo avrebbe iniziato a perseguitarla tra il 2014 e la fine del 2015, dopo la separazione della coppia. Convinto di poter tornare insieme alla 31enne, l’avrebbe pedinata ovunque: fino al lavoro, a casa e nei luoghi da lei frequentati. Proprio in pubblico si sarebbero verificate le scenate più violente, fatte sia di insulti, che minacce e aggressioni fisiche. Non importava che fossero presenti amici, parenti o il loro figlioletto. In un’occasione, il 34enne avrebbe perso la testa, stringendo le sue mani attorno al collo della donna, come per strangolarla. La vittima era dovuta andare al pronto soccorso per farsi medicare le ferite. In più, l’imputato avrebbe cercato di contattarla al telefono, di giorno e di notte, impedendole di vivere tranquillamente. E poi, gli insulti e le minacce. Sarebbe arrivato a dire «Ti butto l’acido in faccia e ti ammazzo». Oppure: «Uccido te e tua madre. Ti metto nell’immondizia così non ti trova più nessuno».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico