Amianto, ex manager Tubimar condannato per la morte di un operaio

La sede della Tubimar
ANCONA - Con l'accusa di omicidio colposo, un ex manager della Tubimar è stato condannato ad Ancona per la morte di un ex...

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ANCONA - Con l'accusa di omicidio colposo, un ex manager


della Tubimar è stato condannato ad Ancona per la morte di un ex operaio della ditta, Francesco Fiori, stroncato nel

2004 da una patologia connessa all'esposizione all'amianto. Il giudice monocratico Francesca Grassi ha inflitto un anno e sei mesi di reclusione a Angelo Telò, presidente del cda di Tubimar tra il 1993 e il 1998. A Patrizia Pierangeli, moglie della vittima, e alla figlia, parti civili, è stata riconosciuta una provvisionale di risarcimento di 70 mila euro ciascuna. La difesa aveva sostenuto che non fosse stata provata e certificata la presenza di amianto nella fabbrica. In precedenti udienze, però, testimoni avevano riferito che la fibra killer era dappertutto: dalla copertura del capannone in eternit che si sbriciolava ai filamenti di amianto sulle ganasce dei freni di macchinari. E avevano raccontato di lavorazioni in zincatura e catramatura eseguite senza l'uso di mascherine e di rotoli e fascette di amianto anche nei corridoi. La vittima era un addetto al controllo della vasca di zinco fuso e tubi zincati, tra l'ottobre del 1994 e il febbraio del 1996. Il pm Mariangela Farneti aveva chiesto una condanna a tre anni. Tra le contestazioni, c'è anche il non aver dato al personale informazioni sui rischi nell'ambiente di lavoro. Secondo la difesa non c'erano comunque gli estremi per configurare un reato. Probabile il ricorso in appello. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico