Al Mercatone Uno dipendenti senza paga da tre mesi

Al Mercatone Uno dipendenti senza paga da tre mesi
MONSANO - «Siamo senza stipendio dallo scorso aprile e la situazione è gravissima». Laura Amici, capo reparto del settore mobili del Mercatone Uno di Monsano,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MONSANO - «Siamo senza stipendio dallo scorso aprile e la situazione è gravissima». Laura Amici, capo reparto del settore mobili del Mercatone Uno di Monsano, descrive lo stato d’animo dei dipendenti dell’azienda che da più di un mese ha chiuso i battenti, causando pesanti problemi ai lavoratori ed ai clienti che avevano ordinato prodotti. «Ancora non è iniziata alcuna cassa integrazione – dice Laura Amici – anche se il ministero ha dato il benestare al provvedimento che dovrebbe tutelarci per qualche tempo. Anche lunedì scorso abbiamo fatto una riunione sindacale ma siamo molto preoccupati. Con il fallimento della Shernon Holding siamo in amministrazione straordinaria». 

Prosegue la Amici: «I nostri problemi partono da un anno fa quando nessuno ha controllato il comportamento della Shernon che da subito a noi dipendenti è sembrato contradditorio. I fornitori sembrava volessero unirsi in una cordata per acquisire l’azienda ma anche questa possibilità è tramontata, i vecchi commissari ministeriali si sono dimessi. Ora ne sono subentrati altri tre e la tempistica si è allungata. Il ministero ha accettato la cassa integrazione fino al 31 dicembre ma prima di un paio di mesi non riusciremo a percepire emolumenti. Siamo ancora tutti a casa sperando che alle parole seguano i fatti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico