AGUGLIANO - Stavano andando a lavorare entrambi, l’uno in una cava, l’altro all’Apra a Monsano dove lo stava aspettando il padre. Il destino di due ragazzi di 29...
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Lungo la Sp21, in località La Chiusa, proprio davanti al country house “Da Lino” l’imprevedibile: un furgone Iveco di una ditta edile proveniente dalla parte opposta, svolta a sinistra all’incrocio per La Chiusa e finisce per tagliargli la strada. Il centauro prova disperatamente a frenare. come testimoniano i brevi ma profondi segni di pneumatico impressi sull’asfalto. Cinque, sei metri di copertone bruciato purtroppo però inutili. Ed è un impatto devastante. Il centauro va a scontrarsi contro il montante dell’abitacolo del furgone e viene sbalzato a terra. Indossa il casco che tuttavia non gli salva la vita. Al volante del mezzo c’è un 29enne di Caserta (C.G.) dipendente della ditta edile, che subito cerca di prestare soccorso e lancia l’allarme al 118. Passa lungo la Sp21 anche una squadra di tecnici della Provincia che sta monitorando lo stato delle strade e si ferma a dare aiuto. Intanto a sirene spiegate arrivano le ambulanze della Croce verde di Jesi e l’automedica del 118. Dall’ospedale di Torrette viene inviata d’urgenza l’eliambulanza, il centauro in preda agli spasmi è in condizioni disperate, ha perso molto sangue. Icaro 01 atterra poco distante, ma è purtroppo un volo inutile. Nonostante i disperati tentativi di rianimarlo, il cuore del giovane si ferma. Nel violentissimo impatto ha riportato traumi e fratture molto gravi: Alessandro è spirato sull’asfalto poco dopo. Ai sanitari, sconfitti, non resta che coprire il corpo del ragazzo con un telo bianco.
Sul posto intervengono anche gli agenti della Polizia locale “Terra dei Castelli” Agugliano-Polverigi, che effettuano i rilievi di legge per ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro. I Carabinieri di Jesi vengono in supporto, per sottoporre il conducente del furgone a etilometro, come prevede la prassi. Per lui anche l’accusa di omicidio stradale colposo. Sul posto anche i Vigili del fuoco di Jesi, che hanno messo in sicurezza i mezzi coinvolti, poi sottoposti a sequestro. Il corpo esanime dello sfortunato centauro è stato trasferito all’Istituto di medicina legale di Torrette di Ancona per i necessari accertamenti necroscopici. Sotto choc il conducente del furgone, illeso ma comprensibilmente provato. Ha detto agli agenti di non aver visto in tempo la moto che sopraggiungeva. Poco dopo sono arrivati sul luogo della tragedia anche i colleghi di lavoro di Alessandro, altri dipendenti Apra che lo aspettavano in sede e continuavano a cercare di rintracciarlo al cellulare. I funerali non sono stati ancora fissati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico