Addio all’estate dei capricci meteo così è cambiato il clima a Senigallia

Addio all’estate dei capricci meteo così è cambiato il clima a Senigallia
SENIGALLIA - Nubifragi sempre più frequenti e l’emergenza diventa routine. I cambiamenti climatici, al centro oggi di uno sciopero mondiale, stanno interessando in...

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SENIGALLIA - Nubifragi sempre più frequenti e l’emergenza diventa routine. I cambiamenti climatici, al centro oggi di uno sciopero mondiale, stanno interessando in maniera incisiva anche la nostra città. Fenomeno sempre più aggressivo a cui è necessario abituarsi, come spiega il professore Massimiliano Fazzini, climatologo e consulente del Comune per la redazione del piano di adattamento dei cambiamenti climatici.


«Gli effetti dell’estremizzazione climatica sono stati evidenti nell’estate appena trascorsa – spiega l’esperto – con precipitazioni brevi, mediamente inferiori alle 2 ore, ed intense, caratterizzabili come nubifragi e non bombe d’acqua. Tutto ciò derivante dall’oramai persistente e notevole surplus di energia a disposizione del sistema terra-mare-atmosfera che, a contatto con masse di aria molto fredda in quota, ha favorito l’innesco di fenomenologie pericolose per gli effetti sul territorio». Repentini cambiamenti climatici si avvertono anche in città.

 

«Ci si deve oramai obbligatoriamente adattare – prosegue il climatologo - e le autorità comunali debbono prendere spunto dal piano di adattamento ai cambiamenti climatici comunale, che prevede azioni ben definite e mirate alla prevenzione degli effetti di fenomeni meteorici cosi intensi, ed istituire in breve tempo un servizio meteorologico locale che emetta previsioni probabilistiche da seguire in tempo reale, a completamento delle previsioni meteo e a supporto degli avvisi di allerta emessi dal centro funzionale regionale di protezione civile». I nubifragi il più delle volte innescano disagi provocati dal sistema fognario che non riesce a ricevere la grande quantità di acqua, finendo per allagare strade e sottopassi. Accade anche per le vie confinanti con i campi, da cui scende la terra diventando fango sulla carreggiata. «I piani di protezione civile, oramai vetusti, dovrebbero essere ammodernati con modelli dinamici di avvisi al cittadino – aggiunge - relativamente alle aree di pericolo esistenti in citta in relazione all’evolversi della situazione meteoidrologica».


A livello quantitativo si può osservare che nel periodo 1 giugno-25 settembre sono caduti in città ben 340 millimetri di pioggia contro i circa 190 calcolati dalle medie climatiche. Il dato più critico è rappresentato dal fatto che in soli 7 giorni piovosi siano caduti ben 261 dei 340 e che la cumulata totale del periodo analizzato sia caduta in soli 18 giorni, con un’intensità media giornaliera di circa 19. Nel 2018 ne erano caduti 216 in 15 giorni sempre da giugno al 25 settembre. «Dati impressionanti – conclude Fazzini - che testimoniano quanto drammatica sia la situazione del cambiamento climatico, a cui le autorità competenti devono far fronte». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico