Acqua di Lourdes e false cure Chiesti cinque rinvii a giudizio

Acqua di Lourdes e false cure Chiesti cinque rinvii a giudizio
ANCONA - Il Pm di Ancona Giovanna Lebboroni ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone nell'inchiesta sulle false cure con cocktail di acque benedette provenienti da...

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ANCONA - Il Pm di Ancona Giovanna Lebboroni ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone nell'inchiesta sulle false cure con cocktail di acque benedette provenienti da Lourdes, Fatima e Medjugorje. L'udienza preliminare davanti la Gup Paola Moscaroli si terrà il 25 marzo: imputati la biologa Enza Maria Ciccolo, indagata per le presunte cure nel suo studio Giba a Svarchi di Numana, la figlia Cinzia Valente e altri tre collaboratori (Vittoria Semenza, Teonisto Alabò e Mariangela Di Cagno) delle filiali di Milano, Venezia e Bari.




Tutti gli imputati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Alla Ciccolo e alla figlia viene contestato anche il concorso in esercizio abusivo della professione medica. In precedenza erano state archiviate le accuse a carico di Francesco Valente, marito della Ciccolo, e dell'altra figlia Anna Concetta.



L'indagine riguarda fatti risalenti al periodo 2010-2102. Nel 2012 i carabinieri del Nas misero i sigilli a quattro locali e a un laboratorio dove venivano preparati i flaconi di acqua da rivendere ai pazienti, e sequestrarono 4mila fiale per un valore di circa 3 milioni di euro. Nel procedimento sono individuate 27 parti offese tra cui gli Ordini dei medici di Ancona, Bari e Venezia. Secondo l'accusa, supportata dagli accertamenti del Nas, gli imputati avrebbero raggirato centinaia di pazienti promettendo guarigioni miracolose. Ciccolo sostiene invece di non aver mai fatto promesse di questo genere bensì di aver aiutato solo le persone a ritrovare l'equilibrio attraverso le particolari frequenze delle acque sante.





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Corriere Adriatico