Marilyn, Ed Sheeran, Biden, ecco chi sono i balbuzienti di successo

Mosè, Alessandro Manzoni, il re di Inghilterra Giorgio VI sono solo alcuni dei personaggi famosi affetti da tale disturbo

Marilyn Monroe
Marilyn Monroe
di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 08:25

La “Hall of Fame” dei balbuzienti famosi è affollata di nomi quali Mosè, Alessandro Manzoni, Joe Biden.

La balbuzie non deve rappresentare un ostacolo. Oggi si domina con le moderne tecniche logopediche e, ognuno, ha un’arma segreta. Come Churchill che iniziava i discorsi con una «mmmm...» e teneva il sigaro tra le labbra per prendere tempo prima di parlare. Il re di Inghilterra Giorgio VI (ricordiamo il suo rapporto con il logopedista nel film Il discorso del re) dopo tanto esercizio è riuscito a fare alla radio in modo fluente il discorso nel quale annunciava al Paese la dichiarazione di guerra alla Germania e l’ingresso del Regno Unito nel conflitto.
Poche persone al mondo sono famose come Marilyn Monroe. Ma pochi sanno che la piccola Norma Jean aveva sofferto di una balbuzie così pronunciata da impedirle quasi di parlare da bambina. La sua inconfondibile voce sussurrata è stata il trucco per ritrovare la fluidità dell’eloquio. Ma bastava una situazione di tensione per far riemergere il problema. Durante le riprese di A qualcuno piace caldo (1959), la sua celebre battuta «It’s me, sugar» ha richiesto ben 47 ciak. Anche l’attore Rowan Atkinson, interprete di Mr. Bean, è una celebrity con un problema di balbuzie. In un’intervista con un giornalista del Time, che gli chiedeva «Ha mai superato la sua balbuzie?», l’attore ha risposto: «Va e viene. Quando interpreto un ruolo, e non me stesso, la balbuzie scompare. Questo potrebbe avermi spinto a fare l’attore». 
Tra le rock star, Noel Gallagher degli Oasis, per superare la sua balbuzie, ha dovuto affrontare diversi anni di terapia del linguaggio. Altra voce famosissima è quella di Ed Sheeran, autore di Perfect.

Il cantante non riusciva a liberarsi dalla balbuzie, nonostante la logopedia. A 9 anni, si è appassionato al rap di Eminem, cominciando a cantare le sue hit ore e ore al giorno e la balbuzie è sparita. «Sii te stesso e accetta le tue stranezze – consiglia il cantante – Essere strani è qualcosa di meraviglioso. Non considerarlo un problema, vai avanti un passo dietro l’altro».

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