ASCOLI La classifica stilata del Ministero dell’economia e finanze, contando i redditi pro capite 2022, fotografa la situazione economica degli abitanti della provincia ascolana. La segretaria Cgil, Barbara Nicolai, commenta così i risultati del Piceno. «Anche se c’è stato un lieve aumento il livello dei redditi nella nostra provincia, in media generale, secondo i dati in nostro possesso, è tra i più bassi a livello regionale e nazionale - afferma -. Oltretutto se si scorpora il lavoro per genere e fasce d’età, si evidenzia come il reddito delle donne sia più basso di ottomila euro, a parità di mansioni e qualifica, poiché sono coloro che maggiormente usufruiscono di part-time e lavoro precario».
Il divario
D’altronde il divario, o differenziale, retributivo di genere, ovvero la differenza tra i compensi orari lordi di uomini e donne è evidente.
Le criticità
Nel Piceno si registra un incremento come nel resto del Paese. Ma la fotografia, secondo la Cgil ascolana, si rivela parzialmente efficace. «Il reddito si mostra leggermente in crescita - conclude Nicolai -. Ma nel dettaglio emergono le difficoltà e le criticità del mercato del lavoro di questo territorio». Nelle Marche si è registrato un aumento reddituale medio di 968 euro (da 19.672 a 20.641 euro), ma restando stabile nella classifica nazionale all'undicesimo posto. Gli ultimi dati rilasciati dal Ministero dell’Economia e Finanze sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani del 2023, su anno fiscale 2022, mostrano una panoramica dello stato di salute delle finanze degli italiani. Il reddito medio è di 21.751,59 euro, in aumento di 1.007 euro rispetto all’anno precedente (20.745 euro). Purtroppo però l'aumento dei redditi è limitato dall'inflazione: i redditi hanno evidenziato un incremento su base annua del 4,85%, ma nel 2022 il tasso inflazionistico si è attestato all’8,1%, secondo i dati Istat.
Si tratta dei soli redditi da lavoro, quindi ne sono esclusi eventuali sussidi come ad esempio il Reddito di Cittadinanza e il Reddito di inclusione, le pensioni e i redditi da immobili e fabbricati. L’aumento del reddito si registra in maniera costante dal post-Covid ma è segnato da alcune costanti negative: un intervento su salari, costo della vita e cuneo fiscale viene da più parti chiesto sempre con maggiore frequenza. Secondo gli ultimi dati, inoltre, se la ricchezza finanziaria degli italiani è cresciuta, questa è concentrata nei conti in banca dell’1% dei contribuenti.