Macerata, il primario Gattari: «Qui tassi di mortalità molto bassi. Rianimazione, gruppo compatto»

«Un’equipe di medici, infermieri e oss di estrema professionalità»

Macerata, il primario Gattari: «Qui tassi di mortalità molto bassi. Rianimazione, gruppo compatto»
Macerata, il primario Gattari: «Qui tassi di mortalità molto bassi. Rianimazione, gruppo compatto»
di Luca Patrassi
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Lunedì 13 Maggio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:05

MACERATA Cambiano le guide ma la Rianimazione dell’Ast resta un’eccellenza del panorama ospedaliero (non solo) maceratese. Da alcuni anni, dal pensionamento dell’indimenticato Giuseppe Tappatà, il primario è il maceratese Diego Gattari, 53 anni, componente autorevole di due associazioni scientifiche di rilievo nazionale, che non nasconde la soddisfazione per il ruolo ricoperto nella “sua” Macerata, nel “suo” ospedale. 

L’orgoglio

«E’ un motivo di orgoglio - osserva il dottor Gattari - che si rinnova ogni giorno. Da quando il mio “mentore”, dottor Giuseppe Tappatà, che per tanti anni è stato alla guida dell’Anestesia e Rianimazione maceratese, mi ha concesso il privilegio, scegliendomi, di avvicendarlo in questa avventura. Ho avuto la fortuna di muovere i primi passi come direttore in un ambiente che conoscevo bene, aiutato e supportato da un gruppo di validi collaboratori. Con il dottor Iacobone che si dedica alla Rianimazione, il dottor Carbone che si occupa dell’Anestesia, il dottor Elisei che organizza il blocco operatorio, la dottoressa Zompanti referente delle donazioni degli organi e della qualità e la coordinatrice infermieristica Sabrina Moglianetti». «Siamo un gruppo di 22 medici e 20 infermieri. Abbiamo un’attività di reparto di terapia intensiva, che mi ha visto crescere perché da sempre il mio sguardo si è rivolto verso la Rianimazione, che consta di circa 380 ricoveri all’anno. Diamo origine a ben 8000 interventi chirurgici all’anno in 5 sale operatorie che lavorano in contemporanea». Professionalità, tecnologie e budget: sembra difficile miscelare il tutto: «Occorre saper utilizzare nel migliore dei modi questa serie di risorse.

Per fortuna questo mix, grazie alla nostra Direzione generale, sembra essere ben distribuito e senza carenze». In genere mancano i medici specialisti, i nuovi assunti sono spesso specializzandi. La presenza di tanti giovani è un’occasione di crescita? «”Mancano gli specialisti” è un mantra che oramai si sente dire in continuazione. Per fortuna nel mio reparto questa problematica sembra non essere presente. Siamo un numero sufficiente per le attività proposte e siamo un reparto giovane. Considerate che la media dell’età del personale si aggira intorno ai 40-42 anni. Questo probabilmente grazie alle attività proposte ed effettuate dal nostro ospedale. Questo fermento culturale e di innovazione ci ha permesso di essere attrattivi nei confronti delle nuove leve che hanno scelto di venire a lavorare a Macerata. In aggiunta l’arrivo di giovani anestesisti rianimatori deve essere visto come occasione di crescita».

Le soddisfazioni

Sul fronte delle soddisfazioni il dottor Gattari rileva: «Anche un semplice grazie da parte di un paziente risulta essere estremamente gratificante, di sicuro l’appagamento più grande è stato quello di essere alla guida di un gruppo coeso e compatto. Un gruppo formato da medici, infermieri e oss di estrema professionalità e competenza. I tassi di mortalità nel nostro reparto sono molto bassi, e le percentuali di successo sono molto elevate. Tutto ciò è possibile grazie ad un assiduo lavoro di equipe». Cure in ospedale con un invito alla prevenzione: «Gli ospedali sono luoghi dove la cura e l'assistenza vengono fornite da professionisti sanitari qualificati. Ma spesso la battaglia si vince sul campo della prevenzione».

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