Ascoli, lacrime e dolori. Neri: «Iscrizione no problem». Pulcinelli chiede scusa

Ascoli, lacrime e dolori. Neri: «Iscrizione no problem». Pulcinelli chiede scusa
Ascoli, lacrime e dolori. Neri: «Iscrizione no problem». Pulcinelli chiede scusa
di Anna Rita Marini
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Domenica 12 Maggio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 08:32

ASCOLI Dopo la retrocessione in Serie C e i disordini allo stadio che fine farà l’Ascoli calcio? Il patron Massimo Pulcinelli la iscriverà al prossimo campionato, oppure irritato per le violente contestazioni nei suoi confronti l’abbandonerà al suo destino come in molti temono? È questo il dilemma che frulla nella testa di migliaia di tifosi bianconeri, all’indomani della catastrofe, che hanno voglia di mettersi alle spalle un campionato disgraziato - culminato con la retrocessione - e pensare già alla prossima stagione.

A garantire che l’Ascoli avrà ancora un futuro fra i professionisti è il presidente del Picchio, Carlo Neri, che lo ha ribadito in sala stampa mentre all’esterno esplodevano bombe carta e venivano lanciati fumogeni dalla polizia per disperdere i tifosi. «L'Ascoli ha sempre onorato tutte le scadenze regolamentari quindi da questo punto di vista è una società modello.

Abbiamo tutte le carte in regola per riportarla dove merita». Insomma l’Ascoli parteciperà al prossimo campionato. Quanto ai programmi e alla squadra da allestire per il prossimo torneo è tutto da decifrare.


La Metalcoat


Allo stadio Del Duca, venerdì sera, tra le quasi diecimila persone ad assistere al match c'era anche Cinzia Zambetti, moglie di Matteo Trombetta Cappellani, proprietario della Metalcoat, l’azienda bergamasca, specializzata in acciaieria, che inviato una manifestazione di interesse alla società di corso Vittorio Emanuele per prendere l’Ascoli. Non ha voluto perdersi la sfida che poteva dare ancora la speranza di restare in Serie B. Per ora la trattativa è allo stato embrionale e si spera che possa proseguire anche con la retrocessione.

Zambetti è appassionata di calcio e spesso si reca nello stadio della sua città ovvero Bergamo per assistere alle partite della Dea; già altre volte è stata vista al Del Duca nel corso del campionato. Venerdì era seduta nelle poltroncine rosse settore Sud. Nella vita privata si occupa della gestione delle imprese di famiglia. Impegnata con la sua azienda, vorrebbe entrare dalla porta principale nel mondo del calcio e dar vita ad un modello stile Atalanta, visto anche il rapporto che lega la sua famiglia ai Percassi, proprietari della maggiore squadra di Bergamo.

Quasi ogni settimana la signora Zambetti è ad Ascoli per seguire da vicino la gestione della Plalam, azienda acquisita all’asta nei mesi scorsi. Dopo la partita l'imprenditrice ha pernottato in città e in mattinata è ripartita per Bergamo. «La mia attività professionale nel campo dei metalli preverniciati è cominciata oltre 15 anni fa, di pari passo con il rapporto personale con mio marito Matteo Trombetta Cappellanì» ha dichiarato tempo fa la signora Zambetti in una intervista dove spiegava il suo ambito professionale. Se la Metalcoat acquisirà le quote azionarie dell'Ascoli o meno questo lo sapremo solo nelle prossime settimane.


La rottura insanabile


 

Dopo quanto accaduto allo stadio il rapporto fra la tifoseria bianconera e l'attuale proprietà dell'Ascoli sembra ormai compromesso ma al momento il club resta in mano alla famiglia Pulcinelli. E il patron ieri sera sui social ha affermato che «ora è il momento della delusione e del silenzio, ma garantisco che a breve sarà il momento dell’analisi, delle responsabilità e dei cambiamenti». Frasi accompagnate dalla foto con una bimba che sventola una bandiera bianconera: «Sento di dover chiedere scusa, con grande umiltà, a questa bambina e a tutto quello che rappresenta: sogni, passione, appartenenza, orgoglio, radici. Chiedo scusa a lei e a tutti i tifosi dell’Ascoli che hanno vissuto questa brutta e umiliante pagina della storia bianconera» ha concluso Pulcinelli.

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