Fermo, sicurezza sul lavoro: «Bene così, ma ora semplificate le leggi». La Prefettura vara un tavolo di coordinamento

Fermo, sicurezza sul lavoro: «Bene così, ma ora semplificate le leggi». La Prefettura vara un tavolo di coordinamento
Fermo, sicurezza sul lavoro: «Bene così, ma ora semplificate le leggi». La Prefettura vara un tavolo di coordinamento
di Domenico Ciarrocchi
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Lunedì 29 Aprile 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 12:47

FERMO Incidenti sul lavoro, dopo l’ovvio freno durante il periodo del Covid, a mano a mano l’emergenza è tornata a crescere. Che fare? Fra le iniziative quella della Prefettura che con il nuovo prefetto Edoardo D’Alascio ha varato la costituzione del Tavolo di coordinamento provinciale per la legalità e la prevenzione della sicurezza sul lavoro. «Il Tavolo - rimarca la Prefettura - si prefigge lo scopo di monitorare la situazione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare attenzione al dato statistico, di analizzare il fenomeno e di organizzare utili iniziative in materia di sicurezza sul lavoro, rivolte ai giovani e ai giovanissimi studenti, con il supporto degli istituti scolastici».

Il quadro

«L'iniziativa - ribadisce lo stesso D'Alascio - mira a incrementare l'impegno di tutte le istituzioni e del privato sociale per assicurare sempre più elevati standard di sicurezza sui luoghi di lavoro, condividendo, nell'ambito del coordinamento in Prefettura, idee e progettualità divulgative delle regole da rispettare per assicurare un ambiente di lavoro sicuro». All’incontro anche il Comune e la Provincia, le forze dell'ordine, il comando provinciale dei vigili del fuoco, i rappresentanti dell'Ispettorato del lavoro, dell'Inps, dell'Ast e il presidente di Confindustria Fermo. Con loro i sindacati e l’Ance, l’associazione dei costruttori edili che si occupano dei cantieri, fra i luoghi più a rischio sul fronte degli incidenti. D’altra parte, in base all’aspettativa di vita e all’età pensionabile, mediamente si passano circa 10mila giorni sul posto di lavoro. Più tempo con i colleghi che con la famiglia. «Un luogo di lavoro salutare - rimarca il direttore generale di Cna di Fermo Andrea Caranfa - rende più efficienti, creativi e flessibili i lavoratori e allo stesso tempo aumenta la produttività delle imprese, tutelando il loro patrimonio umano».

Per questo sono decisivi gli investimenti in prevenzione, con ricadute positive per tutta l’azienda: «In media - dice ancora - per ogni euro investito in prevenzione, l’azienda raccoglie 2,20 euro a beneficio di diversi aspetti aziendali».

Le ore

«Nel nostro lavoro quotidiano rileviamo una maggiore attenzione nei confronti del tema della sicurezza sul lavoro – dice ancora Caranfa affiancato dal responsabile del Dipartimento sicurezza Massimiliano Felicioni -- le imprese e i lavoratori ci contattano per avviare percorsi di informazione, formazione e addestramento, per conoscere buone pratiche da adottare. Sensibilità e impegno maggiori che hanno come obiettivo riduzione ed eliminazione di infortuni e morti sul lavoro, oltre alla semplificazione della comprensione e applicazione delle normative». E qui sta il punto: «A fronte di un gran numero di normative, l’interpretazione e applicazione sono ancora oggi troppo soggettive, difficili e a volte controverse. «Basti pensare - spiega Felicioni - che per comprendere pienamente il Testo unico della sicurezza o essere in grado di spiegare l’applicazione delle varie circolari, occorrono anni e anni di studio nel settore o possedere competenze da giuslavoristi. Siamo convinti della necessità che la normativa vada adattata al tessuto economico visto che, come rilevato da Unioncamere, nelle Marche il 90% delle imprese artigiane ha meno di 10 dipendenti e in molte di esse il datore di lavoro è il primo lavoratore. Questo significa che la buona volontà non riesce a sopperire alla difficoltà di applicazione di una normativa molto spesso tarata sulla media e grande industria. La semplificazione della normativa non deve ridurre la sicurezza, ma la difficoltà di attuazione di tali misure, garantendo un diritto e dovere di tutti: la sicurezza sul lavoro».

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