SENIGALLIA - “Giustizia per Luca”. Recitava così uno striscione esposto ieri mattina davanti al tribunale di Ancona dagli amici di Luca Bergamaschi, il 18enne morto a Ostra nel 2022 per un incidente in moto. Dentro si è svolta l’udienza per l’opposizione al decreto di archiviazione della procura, impugnato dalla famiglia che chiede la riapertura del caso. Il giudice si è riservato di decidere. Erano presenti in aula sia la mamma che la sorella di Luca.
Le lacune
«Ho fatto presenti le mancanze delle indagini preliminari – spiega l’avvocato Massimiliano Giovanni Crespi del foro di Busto Arsizio –, chiedendo che venga disposta una perizia per accertare la velocità con cui stava procedendo Luca prima dell’impatto». Nella richiesta di archiviazione la procura ha fatto affidamento alle dichiarazioni della polizia locale che ha rilevato il sinistro, secondo cui il giovane stava procedendo ad una velocità di 110 chilometri orari.
«Dalla nostra perizia cinematica – prosegue il legale – è emerso che la moto stava procedendo ad una velocità di 70,11 chilometri orari.
La famiglia è sempre stata convinta che, se non ci fosse stato quel tombino sporgente, oggi Luca sarebbe ancora vivo. Ne sono certi anche i numerosi amici della giovane vittima, presenti ieri mattina, in nome dell’associazione che si è costituita in memoria di Luca Bergamaschi “Da Lu’, un amico è per sempre”. «Questa settimana è stata un fiume in piena di emozioni e di dolore nel mio cuore di mamma – le parole della madre di Luca -. Ho percepito la vicinanza di tante persone che mi vogliono bene, dell’istituzione e come sempre di tutti i miei amici. Grazie a tutti i ragazzi per la forza che mi danno di andare avanti e trasformare il mio dolore in forza».