Sopranzi, guida del reparto di Macerata: «Nefrologia, fatti molti passi avanti. Nuovi farmaci e trapianti innovativi»

Sopranzi, guida del reparto di Macerata: «Nefrologia, fatti molti passi avanti. Nuovi farmaci e trapianti innovativi»
Sopranzi, guida del reparto di Macerata: «Nefrologia, fatti molti passi avanti. Nuovi farmaci e trapianti innovativi»
di Luca Patrassi
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Venerdì 3 Maggio 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 17:23

MACERATA Il nefrologo Franco Sopranzi è il volto storico della sanità pubblica maceratese: da nove anni dirige il Dipartimento delle specialità mediche della Ast di Macerata e da poco meno di 20 guida la Nefrologia che in Ast vede presenti due strutture complesse di nefrologi: una con 11 posti letto di degenza ordinaria e due di day hospital con servizio di emodialisi ospedaliera di 28 posti tecnici all’ospedale di Macerata, un centro di assistenza limitata con sette posti letto all’ospedale di Camerino.

La struttura

«La struttura complessa, che dirigo dal 2005, effettua 380 ricoveri ordinari, 56 day hospital, fornisce emodialisi ospedaliera a 128 pazienti, 31 pazienti in dialisi peritoneale, tre pazienti in terapia emodialitica domiciliare, ambulatorio di follow up a 103 pazienti portatori di trapianto renale, ambulatorio nefrologico, ambulatorio di presa in carico dei pazienti con malattia renale avanzata, ambulatorio della cura dell’ipertensione e holter pressorio.

La seconda struttura complessa di nefrologia è una struttura di nefrodialisi all’ospedale di Civitanova che si occupa anche di un centro ad assistenza decentrata all’ospedale di Recanati, quest’ultima diretta dal dottor Angelo Santoferrara e anche a essa afferiscono numerosi pazienti». La storia maceratese di Franco Sopranzi inizia nel 1993: «Al conseguimento della specializzazione in Nefrologia all’Università di Bologna il prof Vittorio Bonomini, uno dei padri della nefrologia italiana e non solo, appreso che non sarei restato all’Università ma che sarei andato a lavorare all’ospedale di Macerata mi disse: “Tu Franco potrai fare a Macerata molto bene come se restassi a Bologna, ma ricorda sempre che tutto dipende da te e non dagli altri”. Devo dire che sono stato accolto dall’allora primario Elvio Capponi, e dagli altri colleghi della nefrologia con entusiasmo. Da quattro anni tengo un corso di insegnamento alla scuola di specializzazione in nefrologia come professore a contratto proprio all’Università di Bologna dove sono cresciuto».

Le novità

Le novità in fatto di cura: «Molto è cambiato nello sviluppo delle apparecchiature per emodialisi o per dialisi peritoneale rendendo i trattamenti per i malati cronici molto più efficienti e più tollerati: sono notevolmente migliorati i trattamenti per i pazienti affetti da insufficienza renale acuta degenti nelle terapie intensive nelle altre unità operative dell’ospedale».

L’innovazione

«Molto è cambiato nel mondo dei trapianti - prosegue - e soprattutto dei farmaci immunosoppressori utilizzati che hanno meno effetti collaterali e sono più efficaci. Si è sviluppato il trapianto da donatore vivente. Sono a nostra disposizione da circa un anno farmaci che hanno dimostrato di rallentare la progressione dell’insufficienza renale, ci sono nuovi farmaci per trattare le glomerulonefriti e per le malattie genetiche». Gli elementi di maggiore soddisfazione: «Ho diretto in passato e dirigo ora un gruppo di colleghi molto preparati, che insieme al personale infermieristico, Oss e ausiliario ci permette di curare bene i nostri pazienti. Anche oggi accanto al supporto della direzione generale, il rapporto e la collaborazione con le altre unità operative sono ottimi. Ricorderò sempre la gioia dei pazienti quando li portiamo in vacanza, cosa che facciamo ogni anno da 20 anni».

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