Sarri: «Sotto esame? Se non volevo starci facevo domanda alle Poste...»

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri
di Alberto Mauro
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Mercoledì 12 Febbraio 2020, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 16:24
«Se non volevo essere sotto esame facevo domanda alle poste». Diretto, schietto e con un pizzico di ironia toscana, presa in prestito da Max Allegri. Maurizio Sarri risponde alle critiche, difende la sua Juve e scende in campo al fianco dei suoi giocatori. «La cena con Agnelli si doveva fare dopo Fiorentina, poi ho fatto tardi a Coverciano e si è rimandato di una settimana. Il presidente lo vedo spesso, a volte anche a cena, vuole farmi conoscere i migliori ristoranti di Torino. Con lui si parla sempre della globalità e non di singole partite, era qualcosa di già programmato».

SOTTO ESAME «Questo è un lavoro fatto così, soprattutto alla Juventus. Mi sembra tutto ampiamente nella norma, è venuto fuori un risultato negativo e ci sono state delle ripercussioni esterne. All'interno la valutazione è che siamo in linea con quello che ci siamo detti: a febbraio in piena competizione in tutte le manifestazioni a cui partecipiamo, in linea con gli obiettivi iniziali. Ci sono ripercussioni esterne molto più grandi di quelle all'interne della società».

TESTA E CUORE «In certe situazioni ci perdiamo un attimo. E’ un qualcosa che stiamo cercando di risolvere, non è facile perché l'individuazione del problema è estremamente difficile».

REAZIONE MILAN «A livello di allenamenti ho visto buoni livelli. A volte andiamo troppo sicuri ma in partita andiamo in difficoltà dopo il vantaggio. Il Milan mi sembra migliorato molto in termini di rendimento e risultati. Viene da un derby perso in modo discutibile, nel senso che ha giocato bene per lunghi tratti, quindi la gara sarà complicata, giocheremo in uno stadio pieno, è una partita complicata».

LEADER IN CAMPO «Se uno mi chiede se ci sono dei leader che mi possono aiutare, io rispondo che spero mi aiutino. Il mio è un inciso di una frase molto più ampia che era una risposta ad una domanda ben precisa. I leader li abbiamo, spero che in campo qualcuno ci metta una pezza, io in campo sono lontano e spero che qualcuno mi aiuti a risolvere queste situazioni che vengono fuori in questo periodo. E tutti mi hanno dato il loro pieno sostegno».

AMBIENTE IDEALE «Qui si lavora bene, per strutture, organizzazioni societarie e rapporti interpersonali, a livello di pubblico è un pubblico  diverso da altri pubblici perché non lo vivi molto a Torino ma nel complesso nazionale e internazionale. E’ un ambiente che ti lascia lavorare bene e su questo non ho alcun tipo di dubbio, anche a livello di rapporti interpersonalità è un ambiente in cui c'è facilità di rapporti perché la catena della Juve è snella».

SI SCALDA RAMSEY «C’è anche la possibilità di tornare al trequartista. Ramsey? Il calcio inglese è diverso, loro vanno più a briglie sciolte. Aaron Arrivava da un infortunio grave, in questo momento la sensazione è che sia in crescita sia a livello fisico che di convinzione. E' sicuramente un giocatore da tenere in considerazione»

PJANIC IN CALO «Pjanic? Ha qualità per fare il trequartista ma per me rende meglio davanti alla difesa. E’ in calo ma tra 15 giorni tornerà ad essere determinante».

RONALDO E MESSI «Vediamo, ho parlato con Cristiano e mi ha detto che si sente bene. Valutiamo partita per partita se c'è bisogno di riposo. Messi? Non mi piace parlare di giocatori di altre squadre, lui in questo momento gioca al Barcellona e non mi sembrerebbe giusto rispondere, il presidente del Barcellona potrebbe replicare: "Chi cazzo è questo Sarri?"».
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