«Fano, tutto difficile». Mister Scorsini dopo il patatrac di Fossombrone e la visita a Russo. Cogliandro e Alessandrini dimissionari

«Fano, tutto difficile». Mister Scorsini dopo il patatrac di Fossombrone e la visita a Russo. Cogliandro e Alessandrini dimissionari
«Fano, tutto difficile». Mister Scorsini dopo il patatrac di Fossombrone e la visita a Russo. Cogliandro e Alessandrini dimissionari
di Andrea Amaduzzi
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Giovedì 21 Settembre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 08:11

FANO Un allenatore ormai allenato a metterci la faccia, anche quando di facce la congiuntura imporrebbe di vederne magari altre. «E’ da luglio che lo faccio. La situazione era complicata allora e tale purtroppo resta. Siamo partiti con una scarpa e una ciabatta ma con il lavoro e nel silenzio eravamo arrivati domenica a regalarci qualcosa di meraviglioso davanti ad una tifoseria festante. Purtroppo è durata solo pochi minuti» sintetizza la parabola di questa sofferta e controversa prima parte di stagione Marco Scorsini, che prova poi a circoscrivere la portata dell’episodio di Fossombrone («sapevamo che quest’anno avrebbe potuto essere un bagno di sangue, ci infiliamo dentro anche questo») e senza imbastire processi a questo o a quello («chi lavora, sbaglia. Io per primo») non può comunque sorvolare del tutto.


«Un errore grave»

«E’ stato commesso un errore che ci toglierà una vittoria limpida, così come un altro errore aveva fatto sfumare il ripescaggio in C». Sguardo tuttavia già proiettato in avanti, nella consapevolezza che «bisognerà rimettere di nuovo assieme i cocci di un vaso che resta fragile». E il contorno non può essere di conforto. «Non entro nel merito delle ragioni e dei torti e mai ci entrerò in futuro. Oltretutto sono qui solo da due mesi e questo è invece il terzo anno per il presidente. Dico solo che mi fa veramente male vedere una tifoseria così passionale e attaccata alla squadra non andare d’accordo con un imprenditore che continua a impegnarsi per il bene dell’Alma, provando a traghettarla e conservando ovviamente la categoria. Il discorso vale anche viceversa, sia chiaro». Di questo impegno prodotto anche sul mercato («vi garantisco che il difensore centrale è stato cercato, io personalmente ne ho contattati una sfilza. Purtroppo non lo abbiamo trovato»), Scorsini deve essere stato rassicurato nell’incontro che ha avuto ieri con Russo. 

Il summit con Russo

«Ho ritenuto che in questo momento fosse molto più importante che dirigere l’allenamento.

Certe cose vanno chiarite faccia a faccia, non al telefono» spiega i contenuti della mossa uno che vorrebbe tanto «fare l’allenatore e basta. In questi mesi mi sono dovuto dedicare anche a molto altro e questo mi ha portato via tante energie». Ne restano evidentemente ancora abbastanza per affermare «che si continua a lavorare e a lottare per l’Alma, con lo staff e con i giocatori. Ci è caduta addosso questa mannaia, il morale è quello che si può immaginare quando pensi che quel 4 in classifica diventerà 1, ma non credo che si tratti di rialzare la testa». E qui salta fuori la rivendicazione perentoria del percorso sicuramente breve ma inaspettatamente lusinghiero di questo primo tratto di stagione. «Siamo andati a vincere in Coppa a Senigallia, dove ci davano tutti per strasfavoriti. E con quella di Fossombrone fanno due vittorie e un pari in tre partite da imbattuti e in cui non abbiamo preso gol. Sono questi gli argomenti su cui dobbiamo fare leva e che magari ci aiuteranno a riprenderci i punti che ci verranno tolti su qualche altro campo dove andremo contro pronostico». 

«Mi spiace per Riggioni»

Squadra segnata, Riggioni certamente di più «ma sono convinto che questa brutta esperienza lo aiuterà a diventare uomo. Il Fossombrone? Preferisco guardare in casa mia, anche se ho un mio pensiero che però tengo per me. Mi limito a ricordare che sul campo è finita 2-0 per noi». Intanto però le acque restano agitatissime. Il direttore generale Carmelo Cogliandro, che si era aggiunto in estate, e il dirigente Luca Alessandrini, che invece era rimasto al fianco di Russo, hanno confermato le proprie dimissioni dai rispettivi incarichi, riservandosi di spiegarne i motivi a mente più fredda. Ieri la loro forse ultima presenza al “Mancini” dove nei pressi della sede sono stati protagonisti di un acceso confronto con Nicola Caserta, l’imprenditore e dirigente che già qualche settimana fa era stato segnalato in zona e il cui eventuale ruolo resta tutto da definire.

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