L'ex Cigno dell'Ancona Melchiorri, oggi alla Recanatese, non ha dubbi: «Se segno al Del Conero esulto»

L'ex Cigno biancorosso Melchiorri non ha dubbi: «Se segno al Del Conero contro i dorici esulto»
L'ex Cigno biancorosso Melchiorri non ha dubbi: «Se segno al Del Conero contro i dorici esulto»
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Giovedì 16 Novembre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 10:17

Il 18 maggio scorso Federico Melchiorri ha fatto la sua ultima apparizione al Del Conero, era la gara d’andata del terzo turno playoff e rimase in campo solo i primi 45 minuti prima che Donadel lo rilevasse tra primo e secondo. Per il Cigno di Treia quella è stata anche l’ultima apparizione in maglia Ancona, poiché lo stesso tecnico lo lasciò in panchina tutta la partita nel ritorno di Lecco. Ci rimetterà piede sabato quando alle 18.30 scenderà in campo da avversario indossando la maglia della Recanatese. 

 
Come valuta Melchiorri questo inizio di stagione da sogno a Recanati?
«I risultati parlando da sé.

Riesce tutto quello che proviamo, frutto del lavoro e di un gruppo serio che si impegna al massimo e rema dalla parte giusta. A livello personale sto molto bene. Domenica scorsa è mancato il gol, ma è arrivata una grande vittoria di squadra». 

E della sua esperienza ad Ancona che ne dice? 
«Ero arrivato con tutti i presupposti per fare bene, pronto a dare il mio supporto. Nelle prime tre partite riuscii a segnare anche quattro reti in tre gare (memorabile quella a Montevarchi ndr). Poi l’infortunio al braccio e ho perso un po’ la forma che avevo nei mesi precedenti. Nel finale di campionato mi ero un po’ perso». 

Il finale di stagione ha visto l’avvicendarsi di Colavitto e Donadel in panchina, com’è stato il rapporto con loro due? 
«Con Colavitto ho avuto un rapporto ottimo. Mi piacevano la mentalità e le tipologie di gioco che proponeva. Con lui mi sono trovato molto bene. Con Donadel giocavo quando potevo, ma nulla da recriminare». 

Cosa si aspettava da quell’Ancona, si sognava realmente la B? 
«Credo che abbiamo fatto il massimo. Non penso c’erano reali presupposti per poter salire, i momenti di calo capitano a qualsiasi squadra. Nel finale la società ha cercato di risolverli cambiando l’allenatore e anche con Donadel nel finale siamo arrivati fin dove potevamo». 

Quella sostituzione al 36’ ad Alessandria se l’è legata al dito e ha fatto vacillare il suo futuro ad Ancona? 
«E’ il classico cambio che si fa quando una squadra resta in dieci per l’espulsione di un calciatore e a pagare spesso è l’attaccante. I miei accordi con l’Ancona erano chiari. Sei mesi e poi avremmo valutato. Da loro non ho ricevuto più nessuna chiamata. Poi si è fatto avanti in maniera convincente il dt Cianni e oggi eccomi qui a Recanati». 

Recanatese che lei aveva affrontato anche in quel rocambolesco 4-0 del Tubaldi, cosa le aveva impressionato di quella squadra?
«Era stata una partita strana per via dell’espulsione dopo pochi minuti di Brogni, ma ho visto la Recanatese per quella che è. Una squadra molto attenta che cerca di non farti giocare bene. Questa cosa l’ho ritrovata anche quest’anno, i gol sono la naturale conseguenza del gioco che esprimiamo. Poi se hai in rosa un giocatore fuori dal comune come Sbaffo, possono venir fuori anche reti come quelle di domenica». 

In caso di gol al Del Conero come si comporterà Melchiorri?
«Esulterò. Nessuno mi impedirà di poter gioire per la rete fatta con la squadra e i compagni per cui gioco. Il rispetto si dimostra con altro». 

L’ultima volta al Del Conero per la Recanatese finì male, qual è la sua previsione? 
«Non succederà più quel quattro a zero».
 

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