Ascoli ko con lo Spezia, è rottura tra squadra e tifosi: «Sono queste le partite da vincere, non quella con il Lecco»

Ascoli ko con lo Spezia, è rottura tra squadra e tifosi: «Sono queste le partite da vincere, non quella con il Lecco»
Ascoli ko con lo Spezia, è rottura tra squadra e tifosi: «Sono queste le partite da vincere, non quella con il Lecco»
di Anna Rita Martini
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 06:58

ASCOLI Adesso è rottura tra squadra e tifoseria. La brutta prestazione mostrata al Picco di La Spezia ha fatto scattare la prima contestazione verso chi in campo non ha messo cuore e volontà per arrivare ad un risultato positivo. «Avete fatto i fenomeni per aver battuto il Lecco, ma sono queste le partite da vincere. Vi abbiamo sempre sostenuto, questo è il risultato, andatevene via». Questa la accoglienza riservata alla squadra quando a fine gara si è recata sotto al settore dove erano presenti oltre 600 tifosi dell'Ascoli. Ai giocatori è stato chiesto di allontanarsi dal settore e se ne sono rientrati mestamente negli spogliatoi, con la speranza che abbiano capito la situazione. 

L’apatia

Con loro non c'era il tecnico Massimo Carrera che in sala stampa è apparso tranquillo, fin troppo, vista la situazione di classifica e soprattutto per come la squadra ha giocato e perso.

Si è visto un Ascoli apatico, senza mordente, senza un filo di agonismo, come fosse rassegnato ad un declino inevitabile. Senza carattere, senza voglia di lottare contro un avversario che non è apparso irresistibile. Quella dei tifosi presenti è stata un contestazione composta, con parole mirate e precise condivise da tutti. Questo non è l' Ascoli che la città merita. Se in precedenza le colpe sono state riversate sulla società e sugli allenatori, questa volta la squadra, sempre protetta fino a ieri, ci ha messo del suo. 

L’atteggiamento

Carrera ha parlato di altre sette partite da disputare, una frase ascoltata più e più volte, intanto però il campionato volge al termine e l’Ascoli ad oggi sarebbe retrocesso. I bianconeri hanno perso lo scontro salvezza che non dovevano assolutamente perdere, questo è un dato di fatto, quanto visto al Picco non lascia margini di speranza. Potremmo parlare dei tanti infortuni, di una difesa che sta perdendo i tasselli di volta in volta, così come l' attacco. Tutte situazioni che pesano ma non devono essere considerate degli alibi. La cosa grave è invece rapportata all'atteggiamento della squadra nel secondo tempo, non ha reagito al raddoppio dello Spezia, non ha giocato come avrebbe dovuto. I cambi effettuati dal tecnico hanno lasciato qualche dubbio così come la formazione iniziale con il finlandese Jeremiah Streng che, in mancanza di una punta centrale per infortuni, è stato riproposto dal primo minuto ma è apparso ancora una volta evanescente. Pesano infatti gli infortuni di Pedro Mendes e Ilja Nestorovski, rimane David Duris che, anche se è una seconda punta, in caso di necessità, forse sarebbe il caso di affidare a lui le redini dell'attacco, visto che ogni volta che è stato chiamato in causa ha fatto sempre bene. 

Gli infortuni

Gli infortuni come detto non devono però essere un alibi, ma ci sono. Prima del match con i liguri è finito nuovamente ko Ilja Nestorovski per problemi muscolari. L' attaccante era vicino alla giusta condizione fisica, da valutare l' entità dell'infortunio che non sembra comunque di poco conto. Nel corso del match con lo Spezia si è poi infortunato il difensore centrale Sauli Vaisanen in un contrasto con un avversario. Ricordiamo che la difesa ha già fuori Eric Botteghin e Riccardo Gagliolo. Domenica arriva al Del Duca il Venezia che nell'ultimo turno di campionato è stato sconfitto in casa dalla Reggiana. Il clima nell'ambiente bianconero non è dei migliori, lo spettro della retrocessione è dietro l'angolo e quanto fatto vedere dalla squadra non promette nulla di buono. 

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