ANCONA Il destino, soprattutto nel calcio, ha una sua puntualità. Non è un caso, infatti, che la pregevole punizione del 4-0 (ripresa anche da Striscia alla Notizia tra le note liete del weekend) calciata dal centrocampista dell’Ancona Micheal D’Eramo contro la Recanatese sia avvenuta poche ore dopo la morte di Sinisa Mihajlovic e sotto gli occhi dell’ex Emanuele Pesaresi, amico fraterno di Sinisa. Due che, su punizione, il bersaglio grosso lo centravano spesso e volentieri. Tuttavia, in quella parabola disegnata dal mediano abruzzese c’è stato anche altro ed è qualcosa che va ben oltre il mero aspetto tecnico: «Il gol è per il mio amico Mario, un compaesano di Atessa venuto a mancare con la stessa malattia di Mihajlovic. Non possono essere dei semplici casi. Voglio pensare che sia stato proprio lui ad aiutarmi. La madre, dopo la mia rete all’Alessandria, mi aveva chiesto di dedicare un gol a Mario. Sono stato orgoglioso, nel mio piccolo, di averlo ricordato in questo modo».
«Siena? Una tappa importante»
Parlando di calcio giocato, due punti separano i dorici (noni in classifica) dal quarto posto occupato dal tandem Entella-Pontedera.
«Sono a totale disposizione»
Lo scorso anno D’Eramo realizzò una rete ad Imola calciando in modo forte e preciso dal limite dell’area. Quest’anno, contro l’Alessandria al Del Conero, fu lui a portare in vantaggio i dorici con una bella incursione sull’out di destra. L’esecuzione da calcio piazzato, invece, se la aspettavano in pochi da un calciatore delle sue caratteristiche, perlopiù di “contenimento”: «Sbagliavano (sorride, ndr). A parte gli scherzi, provo tante volte a calciare le punizioni al termine degli allenamenti. E’ da quest’estate che con Di Massimo ci fermiamo a lungo a provarle e questa volta è andata bene». A livello individuale, invece, la sua duttilità e il suo spirito di adattamento - indipendentemente che parta titolare o che subentri - sono un qualcosa a cui Colavitto sembra proprio non voler rinunciare in nessuna circostanza: «Sono qui per mettermi al servizio della squadra e dell’allenatore, a totale disposizione in base a ciò che mi viene chiesto. Se devo fare il centrocampista, l’esterno o il terzino non fa alcuna differenza. Voglio dare il mio contributo alla causa, è la priorità. Speriamo di fare una seconda parte di campionato importante, che possa essere ricca di soddisfazioni».