Un malore improvviso. È il minuto 71 di Udinese-Roma e Evan Ndicka si accascia al suolo. Si tocca il petto. Sembra l'ennesimo round di uno scontro iniziato dal 1' con il centravanti Lucca. Il 9 friulano stavolta è invece distante di qualche metro. Ma dopo Svilar, che chiama subito i soccorsi, è uno dei primi ad accorgersi che qualcosa non va. L'arbitro Pairetto accorre, entra in campo lo staff medico giallorosso e insieme a loro, dal lato sinistro del campo, lo staff del pronto soccorso con un defibrillatore. Il difensore sembra aver perso i sensi. Attimi di paura, d'incertezza. Pereyra si gira verso la Curva Nord friulana e intima il silenzio. Dalla parte opposta si zittiscono anche i tifosi romanisti che ammainano le bandiere. Anche De Rossi è entrato in campo, Sanches e Kristensen si mettono le mani nei capelli, temendo il peggio. L'ivoriano viene trasportato fuori dal campo in barella, alza il pollice, primo sospiro di sollievo. Pairetto - che aveva concesso a Daniele di sincerarsi negli spogliatoi delle condizioni del calciatore - intima lo stop alla gara. È l'allenatore giallorosso a spiegargli come «I ragazzi non ce la fanno, vogliono restare lì con lui». Cioffi, tecnico dell'Udinese, che in un primo momento aveva pensato si potesse ricominciare, si accoda: «Non c'è problema». Lo speaker annuncia l'interruzione: c'è un applauso timido dello stadio. È l'apprensione che continua a farla da padrone.
CORSA ALL’OSPEDALE
Inizia poi l'altra partita di Ndicka.
NUOVI ESAMI
I volti all'uscita sembrano più sereni. Daniele - che al calciatore ha detto scherzando «Ti aspetto giovedì contro il Milan» - si lascia sfuggire «Bene, bene». I calciatori chiedono notizie a Lorenzo. Tutto si svolge in un silenzio irreale. Anche qualche curioso, sopraggiunto in seguito, rimane a distanza, rispettando il momento delicato vissuto dal club. La sensazione che la grande paura sia alle spalle è confermata dal fatto che la squadra lascia l'ospedale alle 21,30 per dirigersi verso l'aeroporto di Ronchi Legionari dove in serata fa poi ritorno a Roma. Con il calciatore rimane il solo Manara. Questa mattina verranno effettuati nuovi controlli. Ma la grande paura è alle spalle. Il tweet di Ndicka che sorridente sul letto simula Braccio di ferro ne è la conferma.