Il Rinascimento segreto in mostra
Sgarbi: «Cento capolavori inediti»

Il critico d'arte Vittorio Sgarbi all'inaugurazione della mostra a Urbino
Il critico d'arte Vittorio Sgarbi all'inaugurazione della mostra a Urbino
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Venerdì 14 Aprile 2017, 11:27
URBINO - Alcuni “sgarbi” quotidiani e nulla più. Dopo due anni, ecco approdare, finalmente, in Urbino, “Rinascimento segreto” a cura del “Divin critico” Vittorio Sgarbi, il quale ha inseguito questo progetto con una caparbietà vigorosa. Si è scontrato a inizio 2015, «con principi formali burocratici: il direttore Peter Aufreiter, con cui - sottolinea - non c’è mai stata polemica né scontro ma solo confronto: diceva che non potevo curarla per conflitto d’interessi (membro del comitato scientifico della Galleria delle Marche, ndr). Sarebbe stato come dire di avere Riccardo Muti in casa e far dirigere l’Orchestra dal direttore della banda del paese. A fine 2015 altre difficoltà: c’erano pochi soldi, i finanziamenti erano deboli. Nel 2016: ci si è messo il terremoto. Ora posso affermare che siamo partiti nel momento giusto, la vigilia di Pasqua con tutta l’estate davanti. Grazie a chi ha promosso questa superba Mostra, a chi ha patrocinato e contribuito, al partner e a chi l’ha realizzata, “Sistema Museo”. Intorno 100 opere nelle tre sedi espositive, a Urbino Sala Castellare, a Pesaro Musei Civici di Palazzo Mosca, e a Fano Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano Sala Morganti. Dipinti, sculture e oggetti di proprietà di Fondazioni Bancarie, istituzioni e collezionisti privati valorizzano un patrimonio artistico quasi sconosciuto, non esposto nei musei pubblici, di uno dei momenti più alto e fervido di invenzioni nell’arte, quello dalla metà del ‘400 alla metà del ‘500, da Piero della Francesca a Pontormo. Oltre a maestri di scuola marchigiana sono stati scelti capolavori inediti di artisti rappresentativi delle principali scuole della penisola. Io li ho accarezzati tutti come fossero agnellini…». 
Non mancano alcuni distinguo. «In questo evento l’unico assente è lo Stato. La gratuità d’offerta, la mia, non può essere collegata a interpretazioni di cavilli. “Rinascimento Segreto” sarà l’orgoglio di Urbino e di Palazzo Ducale. Vedrete delle cose che non avrete mai visto. Anche gli studiosi d’arte rimarranno sorpresi. Ci sono artisti sconosciuti persino a me. Una mostra talmente complicata che oscura anche il sottoscritto che l’ha fatta. Una festa per gli occhi. Sono esposti i più grandi esponenti del Rinascimento anche se non popolarissimi. Urbino è un luogo del mondo, è come New York, è il nuovo Metropolitan. Urbino è la capitale del Montefeltro. Altro che la modesta Ancona di cui nessuno sa nulla! Ora i turisti hanno una doppia possibilità: la visita ad un Rinascimento conosciuto a 100 metri dalla sala Castellare e ad un Rinascimento segreto che però viene svelato. Le sale espositive sono ognuna il prolungamento dell’altra. Mi dispiace che, oggi, non sia presente Peter Aufreiter». Il progetto? «Sono felice di parteciparne nei pregi e nei difetti. Di quest’ultimi ne vedo pochi. Da oggi partirà un coro di stampa attraverso quotidiani a tiratura nazionale che decanteranno questa impresa».
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