Tananai: «La musica cambia la vita, ti fa sentire meglio nei momenti difficili. Mi sono fermato 6 mesi, ecco perché». Sarà a Pesaro a novembre

Dopo un 2023 ricco di successi e traguardi raggiunti, Tananai è pronto a tornare con tanta musica e nuovi progetti. Il nuovo singolo Veleno esce oggi, venerdì 15 marzo. Intervistato dalla Stampa ha detto: "La mia generazione non è fragile"

Tananai
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di Redazione web
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Venerdì 15 Marzo 2024, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 11:37

Dopo un 2023 ricco di successi e traguardi raggiunti, Tananai è pronto a tornare con tanta musica e nuovi progetti. Il nuovo singolo Veleno esce oggi, venerdì 15 marzo,  in radio e sulle piattaforme digitali. Veleno è il racconto di un amore che richiede risposte, in un viaggio fatto di rischi in cui il desiderio di viversi e mettersi in gioco supera la paura di farsi male. Attraverso un immaginario ben chiaro, fatto di sguardi, domande e metafore, la voce di Tananai accompagna l'ascoltatore all'interno di una storia un po' tormentata, da cui sembra impossibile allontanarsi.

Alberto Cotta Ramusino, classe 1995, in arteTananai, è stato sulle montagne russe. Nel 2022 era a Sanremo con Sesso Occasionale, arriva ultimo con una grande sorriso. L’anno dopo scrive Tango,  poi torna a Sanremo, arriva quinto e inanella dischi d’oro: «Ma a quel punto ho avuto bisogno di fermarmi, era tutto troppo veloce e io volevo capire cosa stava succedendo». E si ferma per sei mesi. Alla Stampa racconta il perché: «Se vuoi scrivere bella musica devi estraniarti un po’, stare tranquillo. Ma c’è un altro motivo: Tango è una canzone a cui voglio bene, che voglio proteggere. La stavo cantando tantissime volte. Ovunque andassi, che non gliela fai Tango? E ho avuto paura che a un certo punto avrebbe smesso di farmi sentire come mi sentivo. In un altro posto. Fuori da me stesso. Come se stessi parlando a delle persone di una storia che non è la mia. Mi responsabilizzava, anche per il messaggio che porta. Per come vedevo le persone reagire. Non volevo perdere quell’emozione lì».

Il ritorno dopo 6 mesi di stop

Il suo ritorno era già stato reso noto dall'annuncio del tour Tananai Live 2024 nei palasport italiani, a partire da inizio novembre con la data zero al Palazzo del Turismo di Jesolo (VE) sabato 2 e proseguendo poi per un doppio appuntamento al Forum di Milano il 4 e 5, al Nelson Mandela Forum di Firenze l'8, al Kioene Arena di Padova il 9 e al Palaflorio di Bari il 12. La nuova tournée del cantautore continuerà poi il 15 al Palasele di Eboli (SA), al Palazzo dello Sport di Roma il 20, al Modigliani Forum di Livorno il 23, all'Unipol Arena di Bologna il 27, alla Vitrifrigo Arena di Pesaro il 29, concludendosi a Torino, martedì 3 dicembre all'Inalpi Arena. 

Veleno è Una canzone d’amore, senza ombra di politica: «Replicare - racconta sempre Tananai alla Stampa - quello che è successo con Tango penso sia impossibile, soprattutto se lo cerchi.

Più tenti di innamorarti, più non ti innamori, a me è sempre successo così. E se hai la fortuna di fare musica l’unica cosa che devi davvero al pubblico è l’onestà. Metterti a cercare la formula che funziona ti ammazza».

Tananai ha raccontato di aver subito atti di bullismo, di aver avuto problemi di obesità. Adesso il rapporto col corpo è risolto? «No no. Va meglio, ma non è risolto. Ho la faccia di bronzo, ci gioco su, sembro supersicuro, ma in realtà ci sono tante cose che non mi piacciono di me e il rapporto con il mio corpo è una di quelle. Però, bisogna mettere tutto in prospettiva. Una canzone che non ho mai capito era quella di Tricarico: voglio una vita tranquilla. Ma chi la vuole?».  Sulle manganellate agli studenti dice: «L’ho trovato scandaloso, che su ragazzi pacifici che vogliono dire cose giustissime come ‘basta guerra’ si usi violenza. Ho pensato quel che ha detto Mattarella, che è un fallimento. E mi ha fatto tristezza più che rabbia, ma non so neanche se sia l’atteggiamento giusto perché la tristezza ti porta alla disillusione e la disillusione al nichilismo. Invece vorrei che questi ragazzi avessero ancora più voglia di scendere in piazza a esprimere il loro dissenso. Io credo che ce l'abbiamo ancora, nnche se il fatto che nessuno si sia scusato, dimostra che qualcuno vorrebbe non tornassero».

Ancora Tananai: «La mia generazione non è fragile». Dice che nel mondo della musica ha un solo amico, Jovanotti: «Uno dei ricordi più belli del tour dell’anno scorso è a Cortona, con lui che faceva free style su Baby Goddam. Abbiamo cantato insieme Le tasche piene di sassi, che è nella mia cinquina dei brani più belli di sempre. Vorrei fare quel che fa lui: le ballad che ti strappano il cuore fuori dal petto. E le canzoni che ti fanno ballare fino a toglierti il respiro. E poi vorrei pensare che la mia musica possa cambiare qualcosa nella vita delle persone. Farle sentire meglio nei momenti difficili».

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