Quattro grandi mostre nelle Marche
a Osimo, Loreto, Senigallia e Ascoli

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi
di ​Lucilla Niccolini
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Mercoledì 2 Marzo 2016, 21:01
ANCONA -  Anche l'arte si nutre di misericordia, quella che non esclude nessuno, che sa usare, anche per chi non sa leggere, il linguaggio del colore, delle immagini, delle forme. Così Misericordia nelle Marche, nell'anno giubilare straordinario inaugurato da papa Francesco, è anche arte. Si declina in tanti volti e tante figure, in tante espressioni figurative, mette a confronto codici e ispirazioni. Sono perlopiù artisti che nei secoli hanno respirato l'atmosfera marchigiana, i protagonisti delle quattro grandi mostre annunciate da marzo a ottobre, e fino alla chiusura del Giubileo, il prossimo 20 novembre. Ma non solo: grazie alla curatela di personaggi come Vittorio Sgarbi e Stefano Papetti, si confronteranno, su temi legati alla fede, protagonisti come Giotto e Canova, Lotto e Caravaggio, Duccio da Boninsegna e Artemisia Gentileschi, Cimabue e Guercino...

Da Ascoli Piceno a Osimo e da Loreto a Senigallia, l'intera regione sarà mèta di un pellegrinaggio d'arte che si intreccerà e dialogherà con quello della fede, a formare una rete di pregio sostenuta dalla Regione Marche col progetto “DestinazioneMarche”: sarà presentato lunedì a Roma nella sede del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dall'assessore regionale alla Cultura e al Turismo Moreno Pieroni, dal critico Vittorio Sgarbi, da Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno, e da Giovanni Morello, presidente di Artifex Art, con i sindaci delle città interessate: Maurizio Mangialardi (Senigallia), presidente dell’Anci Marche, Guido Castelli (Ascoli Piceno), Simone Pugnaloni (Osimo) e Paolo Niccoletti (Loreto).

“The ideal place for a better life” recita il sottotitolo del progetto regionale, a conferma di quanto aveva proclamato Moreno Pieroni all'apertura del Padiglione Marche al Bit di Milano: “Rispetto a tutte le altre regioni abbiamo un plus valore, un vantaggio da mettere a frutto: siamo come un'unica grande città che può essere visitata da nord a sud o da est a ovest in un'ora e mezzo e che sa offrire, in pochi chilometri, un nuovo paesaggio, un capolavoro artistico incomparabile, un borgo storico, una spiaggia meravigliosa”.

E poiché una mostra, con la esposizione temporanea di capolavori concentrati in siti prestigiosi e facilmente raggiungibili, è sempre un'attrattiva in più, perché non celebrare questo Giubileo, solleticando l'interesse e la curiosità di un turismo colto che ormai è riconosciuto volano ed effetto di una intelligente valorizzazione del territorio?

Tutte le mostre hanno una valenza “sacra” (ammesso che l'arte non sia per sua natura sacra), nel senso che nascono attorno a temi legati al Cristianesimo. Missione non difficile, se è vero che la gran parte dell'arte dal Medioevo al Novecento, non solo in Italia, ha trovato nella rappresentazione sacra il suo tema d'elezione, anche per la natura della più diffusa committenza, tra istituzioni ecclesiastiche e fedeli.

Non si poteva non partire da san Francesco, cui appunto è dedicata la mostra di Ascoli, dal titolo “Francesco nell’arte. Da Cimabue a Caravaggio”, a cura di Stefano Papetti e Giovanni Morello, che si apre il 12 marzo nella Pinacoteca Civica, fino al 30 giugno: una galoppata per immagini a seguire le orme del santo Poverello del quale si celebra l'ottavo centenario dell'arrivo nel Piceno.

A seguire, il 18 marzo Osimo apre i battenti di Palazzo Campana sulla mostra “Lotto, Artemisia, Guercino. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi” (fino al 30 ottobre), che si avvale di 120 capolavori selezionati dalle migliaia di opere d'arte collezionate negli anni dal critico che ha dichiarato da tempo la sua predilezione per le Marche.

Dovremo aspettare l'estate per il terzo evento, promesso nel Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, dedicato a “Santa Maria Maddalena. Tra peccato e penitenza da Duccio a Canova”, che si inaugura a luglio, a cura dello stesso Sgarbi, mentre a ottobre l'autunno ci prepara la mostra dedicata a un'altra Donna, alla Madre di tutti: Stefano Papetti con Giovanni Morello e Claudia Caldari allestisce “Maria Mater Misericordiae” alla Rocca Roveresca e a Palazzo del Duca di Senigallia, con dipinti che rappresentano l'icona prediletta da tutti i cristiani.
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