È morto Pete Burns, frontman
dei Dead or Alive: aveva 57 anni

LONDRA - Lutto nel mondo della musica: a 57 anni si è spento il cantante britannico Pete Burns. Ad annunciarne la morte, avvenuta domenica scorsa a causa di un attacco cardiaco, è stato, con uno scarno comunicato, il suo manager. «Era un vero visionario pieno di talento, la sua famiglia e i suoi amici sono devastati dalla sua perdita».
Stravagante, trasformista - soprattutto nel look - e, a suo modo, rivoluzionario, Burns, nato a Bebington, Inghilterra, dopo la parentesi gothic rock con i Nightmares in Wax, conquistò fama e hit parade grazie ai Dead or Alive, band di cui è stato il frontman per circa un trentennio segnando una sorta di svolta di costume nell’universo del pop. Insieme al suo gruppo, nel 1985, scalò le classifiche mondiali con You Spin Me Round, brano simbolo degli anni Ottanta il cui strepitoso successo - indimenticabile il video in cui, benda da pirata sull’occhio, lo scatenato cantautore ballava fasciato da un kimono - non fu mai replicato.
 
Nel decennio successivo, infatti, Burns e i Dead or Alive andarono incontro a un declino sempre più inarrestabile, un declino che portò l’interprete all’attenzione più per le sue bizzarrie e per la sua ambiguità sessuale che per le innegabili doti musicali. Così, tra centinaia di operazioni di chirurgia plastica, che, oltre a mutarne i connotati fino a farlo sembrare una donna, gli procurarono gravi problemi di salute ed economici - nel 2015 fu costretto a dichiarare bancarotta -, e varie comparsate televisive (tra cui, nel 2006, una partecipazione al Grande fratello vip inglese), negli anni l’artista venne totalmente oscurato dal personaggio che lui stesso, volente o nolente, si era creato. Un vero peccato, anche se la sua eredità di geniale compositore e di fantasiosa popstar  resta, come, in un tweet, ha ammesso anche Boy George, amico-nemico, con Morrissey degli Smiths, dei folgoranti anni Ottanta: «Sono in lacrime per la morte di Pete Burns. Era uno dei grandi veri eccentrici e ha avuto un grande ruolo nella mia vita. È difficile crederci».