Il Premio Conti più il Gad: a Pesaro la casa del teatro. Il denominatore comune dell’associazione Amici della Prosa

Il Premio Conti più il Gad: a Pesaro la casa del teatro. Il denominatore comune dell’associazione Amici della Prosa
Il Premio Conti più il Gad: a Pesaro la casa del teatro. ​Il denominatore comune dell’associazione Amici della Prosa
di Elisabetta Marsigli
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Domenica 24 Dicembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 08:55

PESARO Partono da Pesaro, con il denominatore comune dell’associazione Amici della Prosa, i due bandi relativi da una parte alla sesta edizione del Premio di scrittura drammaturgica intitolato ad Antonio Conti e dall’altra al concorso della 77esima edizione del Festival Nazionale d’Arte Drammatica – Gad, in programma dal 14 al 27 ottobre 2024. Più giovane per età, ma non meno prestigioso, il premio di scrittura drammaturgica è cresciuto molto in questi sei anni, arrivando a raccogliere oltre 70 testi in arrivo da tutta Italia.

Il circolo

«Il circolo di lettura, da cui è nata l’dea del premio, era nato per coinvolgere i soci che avevano piacere di scoprire qualche nuovo testo contemporaneo da pubblicare sul nostro sito», racconta il coordinatore Francesco Corlianò. «La dedica ad Antonio Conti, autore di opere teatrali, fondatore e primo Presidente del Festival, è venuta spontanea per la sua passione “amatoriale” dello scrivere che frequentava ogni notte, dopo una lunga giornata lavorativa come avvocato.

La stessa passione che muove i lettori del circolo, molti di loro prima di tutto spettatori e amanti del teatro. È un premio che è cresciuto in fretta grazie anche al fatto che, al di là del premio in denaro, la messinscena finale dell’opera è un traguardo ambito da molti scrittori». La creatività nello scrivere non manca dunque, mancano le occasioni: «Non credo sia un caso che all’ultima edizione abbia vinto Antimo Casertano, attore professionista napoletano, autore di testi di grande valenza sociale e che secondo sia arrivato Claudio Fava, noto al grande pubblico per, tra le altre, la sceneggiatura de I cento passi». E sembra che Jacopo Fo abbia mostrato l’interesse per presiedere anche la giuria del 2024.

L’interesse

L’interesse crescente per la drammaturgia contemporanea è un dato di fatto anche per il festival Gad, come sottolinea il direttore artistico Cristian Della Chiara alla vigilia del lancio del bando per la 77esima edizione: «Un concorso trasversale al Gad che in realtà risponde ad una strategia consapevole messa in campo qualche anno fa, partita dal circolo di lettura con una volontà di attenzione alla drammaturgia contemporanea che si è riverberata anche sulle scelte del festival. Negli ultimi anni infatti, anche il Festival ha accolto proposte adeguatamente valide non necessariamente legate ai classici italiani o stranieri. Non abbiamo alcun timore quindi ad ospitare testi meno conosciuti, soprattutto grazie anche al consenso del pubblico che non manca di riconoscere il valore delle proposte. Scelte che ci rendono orgogliosi e che, non ha caso, hanno visto, nella scorsa edizione, ben 4 titoli ottenere un grande successo, con addirittura la vittoria di uno di questi (9 giorni) davanti ad un pregevole Pirandello, anch’esso in una versione inedita e non banale». Quattro spettacoli su otto è una porzione importante «che rientra intorno a un disegno non casuale che ci viene anche riconosciuto. Una scelta non esclusiva, ma inclusiva che non cambia gli obiettivi del festival, ma li allarga e che ha visto anche la partecipazione, fuori concorso, di artisti come Alessandro Barbaglia e Roberto Mercadini, fino all’omaggio a Franca Rame».

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