L’Osr fa gli auguri con uno speciale “Barbiere di Siviglia”

L’Orchestra Sinfonica Rossini
L’Orchestra Sinfonica Rossini
di Elisabetta Marsigli
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Domenica 12 Aprile 2020, 10:07
PESARO - Anche l’Orchestra Sinfonica Rossini vuole essere vicina a tutti in questo periodo e lo fa con la sua musica. «Come Orchestra Sinfonica Rossini - scrive Saul Salucci, presidente dell’ensemble - auguriamo a tutti delle serene festività; siamo vicini a chi sta soffrendo e a tutti coloro che fattivamente stanno adoperandosi per il superamento di questa emergenza. Dal canto nostro quello che potevamo fare era continuare a proporre musica nonostante la clausura e il distanziamento, condizioni queste difficili per chi fa dell’unione e della vicinanza la propria natura».

Una registrazione pasquale
«Da subito - prosegue il presidente - i professori hanno registrato dei video da solisti che assieme ad estratti di concerti passati hanno costituito sulla pagina Facebook dell’Osr una seguitissima striscia quotidiana che ha dimostrato quanto sia importante in un momento come questo continuare a “frequentare” la musica e in generale la bellezza. Contemporaneamente si è sviluppato un progetto di musica d’assieme per costruire, anche se ognuno da casa propria, un’orchestra, riprendendosi almeno in piccola parte il valore della musica d’assieme. Il progetto sarà proposto oggi a Pasqua e sarà una esecuzione di una parte della sinfonia de “Il barbiere di Siviglia”». «Dalla preparazione all’esecuzione - precisa Salucci - è stato realizzato un video che sottolinea ancora una volta l’unità di un gruppo che negli anni ha ricoperto diversi ruoli e compiti: la divulgazione di messaggi positivi (emozionalità e formazione della persona), la risposta lavorativa per tanti musicisti professionisti del territorio, la costruzione del concetto orchestra-impresa unica soluzione oggi più che mai da seguire per fare cultura».

Un ruolo di servizio
«Infine - conclude il responsabile della Osr - l’Orchestra Sinfonica Rossini ha cercato di ricoprire quel ruolo di servizio in quanto orchestra di questo territorio. In fondo questa mole di lavoro svolto dai professori ci dimostra ancora una volta la completezza di questo territorio e di come tutti assieme si possa contribuire al superamento di difficili situazioni. In realtà quello che ci auguriamo non è un superamento con cambio di abitudini, come invocato da tanti. Il teatro affollato è un valore culturale importantissimo e quindi speriamo che quanto prima ci sia invece un ritorno al passato recente e se proprio si volesse cambiare qualcosa allora, il sostegno allargato e convinto del settore spettacolo dal vivo e più in generale della cultura, sarebbero sicuramente la mossa migliore per un paese che su questo piano potrà ancora “giocarsela” con tutti». 
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