Martone: “Da ragazzo anch’io
ero malinconico come Leopardi”

Mario Martone e Giacomo Leopardi
Mario Martone e Giacomo Leopardi
1 Minuto di Lettura
Domenica 2 Novembre 2014, 15:19 - Ultimo aggiornamento: 15:23
ROMA - “Già quando giocavo con mio fratello al teatro dei soldatini, lui faceva il pubblico”. Si vede che era scritto nei geni il destino da regista di Mario Martone, napoletano, già apprezzato per film come L’amore molesto e Noi credevamo. Ora nelle sale con l’intensissimo Il giovane favoloso (inaspettatamente anche campione d’incassi).

Una scommessa vincente puntare su Leopardi? “Se racconti un ragazzo geniale e minato dalla malattia, dal fisico sgraziato, sensibilissimo, con un padre ingombrante e una madre assente, pervaso da un’insaziabile fame di vita, il contrario esatto della depressione di cui fu accusato, puoi toccare le corde di chiunque. Perché sei nella più assoluta contemporaneità», racconta Martone a “Io donna”, in edicola e su iodonna.it.



E poi ricorda di sé: “Anch'io sono stato un bambino malinconico. Ogni tanto mio padre m'interrogava: che hai dentro? Era un uomo di grande concretezza, proprietario di una pellicceria. Invece mamma era sognatrice, appassionata di letteratura e cinema. L'anno cruciale è stato il 1973: in terza media non riuscivo più a studiare, davanti allo scrittoio per ore, inconcludente. Poi scoppiò il colera, scuola chiusa per un mese, mi ritrovai a fare chilometri in una Napoli meravigliosa e feroce”.



Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA