Macerata Opera Festival, il sovrintendente Messi nella top ten del teatro musicale del 2020

Luciano Messi, sovrintendente del Macerata Opera Festival
Luciano Messi, sovrintendente del Macerata Opera Festival
di Fabio Brisighelli
2 Minuti di Lettura
Martedì 22 Dicembre 2020, 03:35

MACERATA - ​È un riconoscimento di assoluto prestigio quello della stampa italiana di settore con riguardo a Luciano Messi, il sovrintendente del Macerata Opera Festival.

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La rivista mensile di musica “Classic Voice”, in edicola in questo mese, lo ha inserito tra i dieci personaggi più rilevanti del mondo musicale 2020. Un premio acquisito con pieno merito: e questo va detto non certo per motivi di campanile.

Le segnalazioni
Nell’articolo “La via Maestra”, a cura di Luca Baccolini e dell’intera redazione della rivista, Messi compare al fianco di nove segnalazioni di gran vaglia della scena internazionale: a cominciare da Riccardo Muti (a cui è dedicata la copertina), strenuo difensore, com’è noto, del mondo della cultura e del valore assoluto e non negoziabile della musica dal vivo; a cui fanno seguito il pianista Igor Levit, il mecenate Marco Mazzoleni, il direttore d’orchestra Antonio Pappano, la coppia alla guida del Maggio Musicale Fiorentino Alexander Pereira - Zubin Mehta, il sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia Fortunato Ortombina, il presidente del Festival di Salisburgo Helga Rabl-Stadler, la prima viola dell’ Orchestra del Teatro alla Scala Danilo Rossi e le sarte del Teatro Regio di Parma.

Le messe in scena
Sono questi i «volti che hanno resistito e reagito in un anno impossibile da dimenticare».

Significativo è il passaggio dell’articolo su “Classic Voice” in cui viene sottolineato l’impegno di Messi nel 2020, laddove si rileva che mentre tutti i principali festival d’Europa annunciavano la sospensione delle attività, il Macerata Opera Festival non cedeva alla tentazione liberatoria di rimandare tutto al 2021. Il suo sovrintendente metteva ugualmente in scena, con la regia di Davide Livermore e la direzione del maestro Francesco Lanzillotta (bellissime entrambe, ndr), il “Don Giovanni” di Mozart, senza dare l’impressione di sacrifici, rinunce o menomazioni, salvando così il Festival, anche con altre produzioni collaterali. Macerata ha in questo modo permesso di investire 1,7 milioni di euro di contratti tra artisti, tecnici e amministrativi, per oltre 15mila giornate di lavoro.

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