Presto il ciak sulla storia di Annibali
A Pesaro preparano il casting del film

PESARO - Si avvicina il primo ciak del film per la tv “Io ci sono” il 23 maggio. Per quattro settimane la troupe girerà tra Pesaro e Urbino nei luoghi che hanno fatto da sfondo alla drammatica vicenda di Lucia Annibali e di Luca Varani, il 40enne avvocato pesarese, appena condannato anche in terzo grado a 20 anni come mandante dell'agguato con l'acido alla sua ex. Tra i vari set pesaresi, ci sarà il Tribunale, l'ospedale, Baia Flaminia.

Il film, prodotto per Rai fiction da Angelo Barbagallo (Bibi film tv) con il supporto di Marche Film Commission-Fondazione Marche Cultura e i Comuni di Pesaro e Urbino, è stato tratto dal libro che l'Annibali ha scritto con la giornalista Giusi Fasano. A dirigere il regista Luciano Manuzzi (Gli ultimi del Paradiso e Le due Leggi).

Al momento è certo che a dare il volto a Lucia sarà l'attrice Cristiana Capotondi. Deve invece ancora essere reso noto chi interpreterà Luca Varani. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe in ballo Adriano Giannini, figlio del grande Giancarlo.

L’obiettivo è raccontare in maniera più fedele alla realtà i fatti della storia, a partire da quell'amore nato già malato, tra alti e bassi e la fidanzata storica di Luca che di fatto non è mai uscita di scena, fino al drammatico epilogo di quel 16 aprile del 2013, quando Lucia rientra nella sua casa in via Vincenzo Rossi e la mano di un sicario le lancia sul volto un barattolo pieno di acido solforico, e proseguendo, tra ospedali e operazioni, con il processo che qualche giorno fa ha separato per sempre i destini dei due avvocati. Sembra che l'Annibali voglia seguire con attenzione le varie fasi di lavorazione del film. Ma nel futuro di Lucia, ci sono obiettivi importanti.

Per la fiction su Lucia Annibali parte anche il casting: mercoledì 18 maggio, in via Gavardini 36 (dietro piazza del Popolo), dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18. La produzione Bibi Film Tv cerca uomini e donne dai 25 ai 55 anni. Lucia è ormai diventata un'icona, un esempio di rinascita per tutte le donne vittime di violenza e in generale per tutti quelli che hanno subito del male. Non a caso, finito il processo in Cassazione, Lucia ha dedicato la sentenza alle persone ferite dall'acido come lei.