La talentuosa violinista Laura Marzadori
protagonista con Laneri al Lauro Rossi

La violinista Laura Marzadori
La violinista Laura Marzadori
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Domenica 7 Febbraio 2016, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 19:27
MACERATA - Appassionato e appassionante si preannuncia il concerto dell'8 febbraio, alle 21, al Teatro Lauro Rossi, con l'esibizione di Laura Marzadori, talentuosissimo primo violino di spalla dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, accompagnata al pianoforte da Olaf John Laneri.

Classe 1989, bolognese, Marzadori apre la serata di Appassionata con la Sonata in la maggiore n. 9 op. 47, la più lunga e difficile composta da Ludwig van Beethoven per violino e pianoforte. Scritta agli inizi dell'Ottocento, l'opera raggiunge la popolarità solo nel 1889, grazie a Tolstoj e al romanzo La sonata a Kreutzer.
 
Violinista francese in voga nella Vienna dell'epoca, Kreutzer non l'ha mai eseguita, ritenendola troppo fuori dagli schemi. Beethoven, in effetti, conduce in quegli anni un'ardita ricerca formale, che si riflette nello stile compositivo di quella “ Sonata mulattica composta per il Mulatto Brischdauer gran pazzo e compositore mulattico”, secondo l'intestazione dell'autografo italiano: si tratta del talentuoso violinista George Bridgetower, col quale Beethoven suona nel 1803 per la prima esecuzione pubblica dell'opera.

Con la Sonata in do minore op. 45 n. 3 del compositore norvegese Edvard Grieg si arriva alla fine dell'Ottocento, nel 1886-87. Siamo in piena temperie romantica, anche dal punto di vista musicale, e quella proposta in programma è la sonata di Grieg più celebre ed eseguita perché felice equilibrio fra passionalità, malinconica elegia e impeto drammatico.

Con questo concerto si chiude con il fascino della musica tzigana, entusiasmante sfida per il violino nella Parigi in cerca di forti suggestioni del primo Novecento. In Tzigane - Rapsodia da Concerto di Maurice Ravel è forte l'influenza delle ricerche di Bela Bartók sul repertorio popolare ungherese. L'incontro con Jelly d'Aranyi, straordinaria violinista ungherese, nel 1922 ha avuto il merito di scatenare la creatività del compositore francese e di far nascere in lui il desiderio di scrivere un pezzo di "difficoltà diabolica" che evocasse "l'Ungheria dei suoi sogni". 

Completata nel 1924, Tzigane viene descritta dallo stesso Ravel come "un pezzo di virtuosismo alla maniera delle Rapsodie ungheresi".
A far vibrare le corde di un Guadagnini del 1783 è Laura Marzadori, che si è imposta giovanissima all'attenzione del pubblico e della critica vincendo a soli 16 anni il Premio "Città di Vittorio Veneto", il più importante concorso violinistico a livello nazionale. 

Collabora come solista con orchestre di assoluto prestigio come la Filarmonica Toscanini, l'Orchestra del Regio di Parma, l'Orchestra Regionale Toscana, l'Orchestra della Rai di Torino, l'Orchestra di S. Cecilia, l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e I Cameristi della Scala. A soli 25 anni ha vinto, con giudizio unanime della commissione presieduta da Daniel Barenboim, il concorso internazionale per primo violino di spalla nell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e oggi lavora al fianco dei più grandi direttori al mondo, Daniel Barenboim, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding, Zubin Mehta e Antonio Pappano. 

Olaf John Laneri, interprete di raffinata intensità di Beethoven, si esibisce in Italia e in Europa come solista e con orchestre come i Pomeriggi Musicali di Milano, l'Orchestra dell'Arena di Verona, la Symphony Orchestra di Tokyo e la Filarmonica di Montecarlo, collaborando con direttori del calibro di Lawrence Foster, Tomas Hanus, Lior Shambadal. Arnaldo Cohen ha definito le sue Variazioni di Brahms sopra un Tema di Paganini, unica esecuzione di un italiano inserita nel CD pubblicato per festeggiare il Cinquantesimo del concorso Busoni, "la migliore esecuzione dal vivo che abbia mai sentita".
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