La compagnia De Filippo alle Muse
con Imparato nel ruolo che fu di Luca

Una scena di "Non ti pago"
Una scena di "Non ti pago"
di ​Lucilla Niccolini
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Martedì 2 Febbraio 2016, 21:26
ANCONA - Fedele al motto “the show must go on”, la compagnia Elledieffe di Luca De Filippo continua la tournée di “Non ti pago” di Eduardo. La nuova produzione approda alle Muse il 4 febbraio nell'ambito della stagione 2015-2016 di Marche Teatro (da giovedì a sabato alle 20,30 e domenica alle 16,30) per l'interpretazione di Gianfelice Imparato. Una sostituzione per lui dolorosa.

“Ero con Luca al debutto della sua nuova compagnia, nel 1980-81, alla Pergola di Firenze con “La donna è mobile” di Scarpetta... Con quella produzione girammo tanti teatri, poi ognuno ha preso strade diverse, ma ci siamo sempre incontrati di nuovo, e il nostro rapporto, oltre che di stima professionale, era di consolidata amicizia e grande affetto. Per questo, quando, ricoverato in clinica per degli accertamenti, il 5 novembre mi chiese di sostituirlo nel ruolo del protagonista, non ho esitato. Mi disse che con me si sentiva assolutamente tranquillo, che si trattava solo delle repliche di Milano. Poi, invece...”.

Il 27, la notizia della sua scomparsa!
“Ci raggiunse alle 17, eravamo a Civitavecchia. Fu uno shock! Ma Carolina Rosi, sua moglie, che lavora nella produzione, ci chiese di andare in scena comunque: era stato il suo ultimo desiderio! La sera, all'aprirsi del sipario tutto il pubblico ci accolse in piedi, in lacrime. È stato un momento molto duro, di enorme coinvolgimento emotivo...”.

Come ha vissuto il passaggio di consegne?
“A Milano, nel prendere il suo posto ho capito che imitarlo sarebbe stato pericoloso e disdicevole. Ma non è stato difficile costruirmi addosso il personaggio: Eduardo ha sempre dato alle sue commedie una struttura talmente solida... Lui ha detto che questa è la più tragica delle sue commedie. È vero: non c'è tragedia più grande di un sognatore che sbatte la faccia con la realtà. D'altra parte, sia lui che Luca hanno lasciato impronte così profonde, che bisogna evitare di calcarle restandoci impelagati. Eppure dobbiamo fedeltà a una grande tradizione, al loro rigore”.

Le è simpatico Ferdinando, il sognatore di “Non ti pago”?
“Molto. È la sua follia autodistruttiva a rendercelo simpatico: non vuole ammettere l'evidenza e continua pervicacemente nella sua convinzione”.

Una commedia sul vizio del gioco d'azzardo è molto attuale...
“Io non credo nella funzione pedagogica dell'arte, ma se un messaggio c'è, è la distanza tra l'aspetto onirico del lotto d'altri tempi, la dimensione poetica del sogno, dell'alea, e la volgarità cui è ridotto il Lotto oggi, con la pletora di estrazioni su cui lo Stato volgarmente lucra”.

Quando Luca l'ha chiamata a sostituirla, era già impegnato con altri lavori. Come ha fatto?
“Stavo lavorando alla fiction di RaiUno basata su “I Bastardi di Pizzofalcone” di Maurizio De Giovanni, ma per fortuna il regista Carlo Carlei ha saputo adattare le riprese alla mia tournée. Io interpreto la parte dell'anziano vicecommissario Pisanelli. Mi piace molto, con la sua caparbietà, la rassegnazione napoletana nell'affrontare la malattia, il dolore per la morte della moglie. È De Giovanni, con la sua scrittura “scugnizza”, a saper ben rappresentare l'umanità dolente di Napoli, che deve sempre dimostrare di essere all'altezza! E Carlei ha saputo interpretarne lo spirito”.
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