L'attrice anconetana Lucia Mascino
è “Fräulein” sul set con De Sica

Lucia Mascino
Lucia Mascino
di ​Lucilla Niccolini
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Domenica 24 Aprile 2016, 07:08
ANCONA - È stata studentessa innamorata del suo prof e mamma imperfetta, commissario dagli occhi di ghiaccio e filosofo illuminista (en travesti, nel “Candide” di Ravenhill diretto all'Argentina da Fabrizio Arcuri). Ed eccola ora immersa nel maglione ovesize di Regina, la protagonista di “Fräulein”, il primo lungometraggio di Caterina Carone. Lucia Mascino, classe '77, sembra proprio una altoatesina, e invece è nata ad Ancona. Per quella sua pelle chiara, gli zigomi alti e lo sguardo chiarissimo, oltre che per la sua bravura, è stata scelta dalla giovane regista per il film ambientato sulle Dolomiti e girato a Renon, nei pressi di Bolzano - “Fräulein”. Una fiaba d'inverno – che uscirà il 26 maggio nelle sale.

“È stata una gestazione lunga, accuratissima in fase di montaggio. Quando mi sono seduta per assistere alla prima proiezione, ho tremato. Per me è stato quasi doloroso rivedermi nella prima pellicola di cui sono protagonista. Anche perché questo film, definito una fiaba, è in realtà molto profondo, nel suo ritmo serrato”.

Tremavi prima di vederlo. Poi, come ti sei vista?
“Regina mi è apparsa come un'eroina... anzi, come un macigno! Sarà per i maglioni pesanti che indossa sempre. O forse per la sua personalità. Insomma, mi è sembrata epica”.

Un personaggio epico in una fiaba, Lucia?
“Perché no? E a me è piaciuto dare la faccia e dignità a questa donna. Se ci credi, a un personaggio, è più facile darle la vita”.

Calmato il tremore, soddisfatta?
“Ti dirò! Qualcosa, qualche piccola, piccolissima cosa mi è sembrata sbagliata...”.

Non sarà che tu sei incontentabile, perfezionista?
“Forse sì, sono ipercritica. Ma qualche passaggio, oggi, a posteriori, lo farei diversamente”.

Fiaba: perché è ambientata in montagna?
“In realtà la storia ha solo toni fiabeschi, e una voce narrante che allarga questa atmosfera del grande evento che l'attraversa, una tempesta solare. Per il resto, pur inusuale negli avvenimenti, racconta una... incredibile realtà. E Regina, un'ironica introversa, una burberona che vive nell'hotel della sua famiglia ormai chiuso, è credibile nella sua misantropia, che non le impedisce di fare le pulizie in chiesa e aiutare gli anziani. Per il resto, è tutta dolcetti fatti in casa e partite a carte. Poi, arriva il signore di città, Christian De Sica, che si insinua di prepotenza nell'albergo e nella sua vita. Tra loro, un rapporto spigoloso e difficile, che però porterà entrambi a trasformarsi in altro da sé. E quando torna la primavera, risveglia la vita in tutti e due... diventeranno amici. Ma non farmi raccontare il finale!”.

Allora parlami di Christian De Sica.
“Ma sai che non è affatto egocentrico come sembra sullo schermo? Anzi, è mite e modesto. Racconta aneddoti, e mette al servizio di tutti, sul set, la sua lunga esperienza. È stata una fortuna per noi averlo accanto... Figurati che per lui è sempre buona la prima. Io ogni scena la girerei cento volte! Poi, rivedendola al monitor, rifà ogni mossa, ripete ogni battuta: uno spasso! Con Caterina è stato molto galante, tenero: sai, lei esordiva nel lungometraggio. Vero è che la Carone si è dimostrata caparbia e molto determinata, ha tenuto sempre la barra dritta”.

Il film è stato presentato al Bolzano Film Festival Bozen. Un buon inizio...
“Giocavamo in casa! Vedremo la prima a Roma. Mi piacerebbe che quella sera venisse qualcuno da Ancona, dove stanno pensando di organizzare un pullman”.

Aspettiamo il debutto nelle sale di “Fräulein”. E intanto tu?
“Finalmente si è sbloccato lo stallo per il nuovo film di Francesca Comencini. A maggio cominciamo a girare. Protagonista anche in questo film, che dovrebbe intitolarsi “Nella battaglia”, una storia di amore e lotta, travolgente e impossibile, e un sofferto andirivieni nella memoria... Con me, Thomas Trabacchi. Confesso, sono parecchio agitata, mi sento addosso una grossa responsabilità. Vero è che ho studiato e analizzato il copione fino allo sfinimento, per il provino. Era novembre, ricordo che mi chiusi in casa per tre giorni, per immergermi nella parte, che in alcune scene è ad alta temperatura. Al provino, Francesca mi ha detto: adesso, esagera! L'ho fatto, sono esplosa nella stanza. E lei: sei tu!”.

E lei, com'è?
“Forte, meravigliosa”.

Chi si assomiglia...
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