Il soprano Lidia Fridman nei panni di Lady Macbeth a Fermo: «Sarò la prescelta del male, dei cattivi»

Il soprano Lidia Fridman nei panni di Lady Macbeth a Fermo: «Sarò la prescelta del male, dei cattivi»
Il soprano Lidia Fridman nei panni di Lady Macbeth a Fermo: «Sarò la prescelta del male, dei cattivi»
di Chiara Morini
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Giovedì 10 Novembre 2022, 01:50

FERMO - Su il sipario sulla stagione della Rete lirica delle Marche, che partirà con l’opera “Macbeth” di Giuseppe Verdi dal Teatro dell’Aquila di Fermo oggi, giovedì 10 novembre, alle ore 17, con l’anteprima giovani, e poi sabato, 12 novembre, alle ore 21. Gli appuntamenti successivi con il Macbeth sono previsti sul palco del Ventidio Basso di Ascoli Piceno (17 e 19 novembre) e del Teatro della Fortuna di Fano (24 e 26 novembre). La regia, le scene, i costumi e le luci sono a cura di Pier Luigi Pizzi.

Lidia Fridman, soprano, lei sarà Lady Macbeth, difficile interpretarla? 
«Sì, abbastanza. Ma con il direttore d’orchestra, il maestro Diego Ceretta, abbiamo fatto un buon lavoro sulla musica».
È difficile questo ruolo per la voce? 
«Sì, devo ammettere che è un ruolo difficile, richiede una buona tenuta fisica. E poi anche per la voce da soprano è richiesta una lunga estensione vocale. Oltre alla teatralità del ruolo, si potrebbe proprio dire che serve un canto teatrale». 
State allestendo l’opera di Verdi a Fermo, come si trova? 
«Stiamo benissimo, e io in particolare mi trovo bene anche con i colleghi. C’è un bello spirito, un gruppo fantastico, amiamo quello che stiamo facendo». 
Ha debuttato nel ruolo principale a Martina Franca, nel 2019, con Pizzi, che ricordo ha?
«Un’esperienza bella. Inizialmente ero allieva dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” proprio di Martina Franca. E mi hanno affidato un concerto in Ecuba curata dal Maestro Pizzi. A quell’epoca avevo 23 anni, e al conservatorio studiavamo Pizzi, parlavamo dei suoi lavori, scenografici, teatrali, di regia. Un’emozione unica averlo avuto davanti e averlo potuto scoprire in prima persona. Poi ho anche debuttato nel ruolo principale, debutto arrivato perché una collega era indisposta. Non le dico l’emozione, alla prova generale, di trovarmi a lavorare con una vera e propria leggenda vivente». 
L’ha cercata il Maestro Pizzi per il ruolo di Lady Macbeth?
«Sì, mi ha chiamato proprio per questo ruolo. Cercava una persona dalla forte preparazione vocale, direi quasi “di ferro”, che avesse anche qualità attoriali. Un ruolo che si può interpretare e affrontare dopo aver avuto esperienze. Io poi ho avuto due guide. Oltre al Maestro Pizzi, anche la mia insegnante Paoletta Marrocu, che è stata una delle storiche “Lady Macbeth”. Essere guidata da persone come loro, per me, è un grande onore».
Che Macbeth ha messo in scena il Maestro Pizzi? Può anticipare qualcosa? 
«La storia, così come impostata dal Maestro Pierluigi Pizzi è un po’ “rivisitata”. Il mio personaggio, Lady Macbeth, è stato reso dal Maestro Pizzi e dal direttore Ceretta, come un vero personaggio del male. Nel Macbeth ci sono le streghe, ecco la “mia” Lady è la prescelta del male, dei cattivi. In questo mondo delle streghe, lei spera che se regna Macbeth, regni anche il male. Qui non è solo un ruolo “cattivo”, lei è una bella donna, ed emerge questo contrasto, tra la bella donna e il male che c’è in lei».
Come si lavora con il Maestro Pizzi? 
«Lui cura, ti guida con attenzione, ti carica di emozioni, ti stravolge per farti entrare nel personaggio, e da anche indicazioni precise di come vuole i personaggi». 
In futuro lavorerà ancora con lui?
«Al momento ancora non ho nulla, ma mi piacerebbe molto lavorare ancora con Pizzi.

Dopo il Macbeth tornerò a Martina Franca, poi debutterò a Berlino nel Don Giovanni e sarò a Budapest per il Belcanto italiano».

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