CIVITANOVA - Canto, danza, musica e recitazione sono gli ingredienti che il pubblico troverà nel musical “Saranno famosi. Fame the Broadway Musical”, in scena alle 21,15 di oggi, sabato 3 febbraio, al Teatro Rossini di Civitanova Marche. Lo spettacolo, inserito nel cartellone di Comune e Amat, propone la nuova versione firmata da Luciano Cannito, con un cast che vede, tra gli altri, Barbara Cola, Lorenza Mario, Stefano Bontempi e Garrison Rochelle, per la produzione di Fabrizio Di Fiore Entertainment (info: 0733 812936).
L’ambientazione
Niente anni ‘80 in questa versione, perché Cannito l’ha ambientato ai nostri giorni, ma c’è comunque il gruppo di ragazzi con la passione e la dedizione per il mondo dello spettacolo. «É più contemporaneo – spiega Garison Rochelle, uno dei protagonisti - Cannito è stato coraggioso, lo vedeva così e devo dire che è ancora più spettacolare. Nel ruolo di Serena, poi, c’è Ginevra Da Soller, giovanissima che ha un gran talento. Nel cast ci sono bravi attori, ballerini». C’è ovviamente anche Rochelle che impersona il docente Mr Myers. Rochelle è divenuto noto al grande pubblico italiano per essere stato uno dei docenti del talent Amici di Maria De Filippi. «Quando ho lasciato Amici dopo 18 anni – ricorda Rochelle – mi stavo riorganizzando. Poi però è arrivato il Covid e ho iniziato a pensare davvero che forse era arrivato il momento della pensione. Stavo riflettendo e un giorno ho ricevuto la chiamata di Cannito, che mi ha chiesto se avevo voglia di fare un musical, Saranno famosi, e che mi ha detto che nel caso avrei interpretato Mr Myers. Pensavo che stavo sognando, l’ho richiamato e invece era tutto vero, ho iniziato il percorso e non è stato facile».
Il percorso
La difficoltà maggiore? L’italiano che parla in maniera eccellente, ma non è la sua lingua madre essendo di origini statunitensi. «Affrontando questo ruolo – spiega Rochelle – ho capito che il mio non era un buon italiano, ma mi sono impegnato a fondo.
Il ricordo
Recitare in un musical porta Rochelle a ricordare Manuel Frattini con il quale, ricorda, «eravamo amici, lui è stato uno dei pochi che faceva musical quando io sono arrivato in Italia. Allora venivamo visti principalmente nell’ambito della danza. Oggi invece ci sono scuole che insegnano tutte le discipline artistiche e si può imparare a fare tutto, canto, ballo e recitazione». Il ballerino, coreografo e insegnante statunitense, ora anche attore di musical, parla quindi del suo rapporto con la danza: «Se non c’è l’eccellenza mi alzo e me ne vado, a me interessa quello che la danza ha da comunicare».