Per gli Ufo inizia una nuova era
Pinotti ora spiega il dopo Roswell

Gli Ufo, argomento sempre affascinante
Gli Ufo, argomento sempre affascinante
2 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Settembre 2017, 19:30
CHIARAVALLE -«Ciò che sappiamo sugli Ufo è solo la punta di un iceberg». A dirlo è Mirco Brunelli, ideatore ed organizzatore del Convegno ufologico delle Marche. Il convegno, giunto alla XIV edizione e con relatori sempre più illustri, avrà luogo domenica con ospite l’ufologo Roberto Pinotti, tra i massimi esperti d’Italia di Ufo e fenomeni insoliti, nonché fondatore e segretario generale del Centro ufologico nazionale.

“Dopo Roswell: l’inizio di una nuova era?” è il titolo dell’incontro che si terrà dalle 15,30 all’auditorium della Croce Gialla, a Chiaravalle. Incontro che cade nell’anno del cinquantenario del Cun. Ogni anno aumentano i curiosi e gli avvistamenti, ma occorre tener bene a mente la definizione esatta di ufo con il quale «si intende un oggetto volante non identificato, del quale non ne conosciamo l’origine e, proprio per questo, non necessariamente è di natura extraterrestre. Potrebbe essere anche di origine terrestre – afferma Brunelli, appassionato di ufologia e membro del Cun – I dischi volanti non sono gli unici oggetti con i quali possiamo entrare in contatto, perché a dire il vero possono anche considerarsi soppiantati. Infatti esistono più di cento tipologie di ufo volanti, tra cui quelli a forma di triangolo, di martello e di globo».

Gli ufo «sono in mezzo a noi, nonché in contatto con noi, ma non ne siamo consapevoli. È un fenomeno reale e affascinante da studiare, seppur complesso. – continua il marchigiano Brunelli – Sono le ultime tre generazioni che più si affacciano a scoprire questo mondo. Coloro che temono gli ufo sono persone che hanno paura dell’ignoto, che preferiscono non sapere». Il fenomeno include anche rapimenti, o presunti tali, e i missing time. «L’unico modo per capire se si è stati a contatto con un ufo, è l’ipnosi regressiva». Ad essere coinvolto è il progresso della nostra civiltà. «Molta della nostra tecnologia, della nostra evoluzione degli ultimi cinquanta anni è data proprio dallo studio degli ufo. Si può dire, senza mezzi termini, che il nostro progresso, e quindi le scoperte tecnologiche, hanno anche una base non terrestre: buona parte dello sviluppo nell’ambito aereospaziale e militare è frutto di retro ingegneria aliena. Questo perché gli oggetti che giungono all’uomo come oggetti ignoti vengono studiati a fondo; tra i risultati degli studi ci sono aeromobili, lettori ottici e microchip».
Potrebbe caderci accanto anche un prototipo militare in via di sperimentazione. Molto è ancora da scoprire, ma sta venendo alla luce la documentazione degli avvistamenti e degli studi del passato: «Si calcola che ci siano centinaia di migliaia di documenti. Ma mentre negli Stati Uniti ora possono essere consultati, in Cina e Russia le informazioni continuano a rimanere top secret». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA