Si chiude questa sera, sabato 20 aprile, alle ore 21, la stagione del teatro Panettone di Ancona, con lo spettacolo “Mussolini” di e con Tom Corradini.
L’impegno
A organizzarla e gestirla il gruppo teatrale Recremisi, con in testa il presidente Massimo Duranti, che parla, con soddisfazione, di successo per questi mesi trascorsi con 19 compagnie, 22 rappresentazioni (compreso lo spettacolo di stasera) e 3200 spettatori in totale, esclusi, ovviamente quelli dell’ultimo spettacolo. Fatica? «Tanta – commenta Duranti – un grande impegno, per le tre rassegne che abbiamo proposto, dalla storica Made in Marche al circo teatro fino al teatro contemporaneo».
Made in Marche è stata la prima rassegna proposta al Panettone, anni fa, e voluta, spiega, «per dare spazio ai professionisti e artisti marchigiani che di spazio ne trovavano poco». Fatica tanta, ma altrettanta è stata la soddisfazione. Aggiunge, infatti, Duranti: «Sono tante le soddisfazioni perché, al di là di come andrà l’ultimo spettacolo, questa stagione ha fatto registrare più o meno lo stesso numero di spettatori dello scorso anno, quando però ci sono stati più spettacoli di questa stagione».
La passione
Un impegno non da poco, portato avanti con la passione di chi il teatro, pur se in forma amatoriale lo vive ormai da lungo tempo. «Faccio teatro amatoriale – racconta Duranti – dal 1978. Oltre a questo vedo tanti spettacoli, di diversi generi e professionisti e per me è importante dare il palco e incontrare le compagnie. Poi sono animato anche da tanta curiosità, che mi ha portato e mi porta a conoscere artisti marchigiani, nazionali e con il circo anche internazionali.
Il pubblico
La rassegna più apprezzata è stata Made in Marche. «Il circo – osserva Duranti – tira un po’ di più, vengono anche le famiglie. Per il teatro contemporaneo, il pubblico è attirato molto dai nomi, si veda ad esempio il doppio sold out dello spettacolo di Vagnozzi». Si chiude con il contemporaneo, con “Mussolini”, «una sana provocazione non per questo periodo o per il presente, perchè se ci fosse stato lo avrei fatto anche dieci anni fa», dice Duranti. L’intento, aggiunge, è stato quello di «affrontare con ironia un periodo storico, bisogna parlare di tutto. E in questo Tom Corradini è molto bravo, il suo spettacolo gira in Italia e in Europa. Quello che ho fatto e che voglio fare è continuare ad accendere un lumicino in periferia». E mentre parla ed è in attesa dell’ultimo spettacolo di oggi, Duranti è già al lavoro. «Ci aspetta – chiude – una nuova stagione. Sarebbe bello che il nostro teatro potesse essere riconosciuto: un aiuto maggiore potrebbe portare a cose più grandi».