Vie della cultura da Fano a Verona
tra arte, musica e vestigia romane

Vie della cultura da Fano a Verona tra arte, musica e vestigia romane
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 7 Luglio 2017, 12:27
 Da Fano a Verona seguendo una via che parla di musica, radici romane e città d’arte che non smettono di stupire chi entra in centri storici vivi e vibranti. Una cavalcata di emozioni che fanno rima con “cultura”.



1- Il via città della Fortuna
1Città di profonde origini romane, la testimonianza più evidente di questa radice è l’arco d’Augusto, simbolo della città e porta da e per la via Flaminia. Il monumento si data, tramite l’iscrizione del fregio, al 9 d.C. Ma c’è tanto altro da vedere in città, come per esempio la cinquecentesca fontana della fortuna, la rocca malatestiana, la corte malatestiana, sede del museo civico e della pinacoteca, la cattedrale, che conserva un pulpito e la barocca cappella Nolfi del XVII secolo. Ma non può mancare anche un tuffo nel mare di una delle località balneari più apprezzate delle Marche. Prima tappa: da Fano a Rimini e 50 km circa di strada.

2 - Spiaggia e vitelloni
Rimini non è solo un centro balneare, non è solo uno dei luoghi di villeggiatura più conosciuti al mondo. Rimini è romana, nasconde secoli di storia che parlano anche del dominio malatestiano. Oltre ad essere un importante e conosciuto centro balneare Rimini è famosa anche per essere una città ricca di storia e di cultura. Proprio questo legame con la Roma antiche è vivo nel simbolo del centro storico: il ponte di Tiberio. Tra i monumenti più conosciuti il celeberrimo tempio Malatestiano, l’arco di augusto, il castel Sigismondo, la chiesa di Sant’Agostino, la chiesa di San Giuliano e quella la chiesa di Santa Rita. Proprio l’arco augusteo è perno della cultura e storia riminese: è presente infatti nello stemma comunale. Seconda tratta, la più lunga: 216 km in direzione Parma.



3- La meraviglia del Correggio
Si parta dal centro storico cittadino: qui ha sede il municipio e si possono ammirare il duomo e il battistero. Il duomo venne costruito a partire dal 1074 dal vescovo-conte Guibodo a seguito del terribile incendio che distrusse la precedente basilica paleocristiana. Testimonianza d’arte, dove l’essenza della scultura romanica convive con il prodigio della pittura rinascimentale. Meravigliosa la cupola del Correggio, con l’assunzione della Vergine: grandiosa opera prospettica, dove luce e movimento rendono dinamica una delle opere più importanti di Parma e d’Italia tutta. A pochi metri di distanza il battistero, dove l’interno è costituito da 16 arcate che compongono delle nicchie, ciascuna delle quali contiene una scena dipinta. I 16 lati della conformazione interna, che duplicano l’ottagono esterno (simbolo di eternità), evocano la cerchia dei dodici apostoli abbinata al 4 dei punti cardinali, degli evangelisti e delle stagioni Da vedere poi palazzo della Pillotta, con lo splendido teatro Farnese all’interno. Il teatro fu ricostruito tra il 1956 ed il 1960 a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale con materiale originale e disegni dell’epoca. Solo 63 di distanza ed ecco arrivare a Mantova.

4 - La città dei Gonzaga
Città di cultura, città dei Gonzaga e capitale della cultura italiana nel 2016. Per iniziare a visitare al meglio il capoluogo lombardo si deve partire da uno dei simboli della città: piazza delle erbe, dove trovano spazio la torre dell’orologio ed il palazzo della ragione. Da vedere il palazzo ducale: fu un punto di riferimento per la storia dell’arte con l’arrivo a Mantova del Pisanello già nel primo quattrocento, e, successivamente, con la presenza di Andrea Mantegna.
Dopo l’abbandono del XIX secolo, il palazzo ducale è dall’inizio del novecento oggetto di restauri e diventa sede museale statale. Oltre alla galleria di pittura, alle sezioni di archeologia e scultura, di notevole importanza sono gli appartamenti e il castello di San Giorgio, in cui si trova la famosa “camera degli sposi”, affrescata dal Mantegna, con scene di vita dei Gonzaga. Da vedere anche Palazzo Te, costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, oggi sede del museo civico. 45 km ed ecco l’ultima tappa: Verona.

5 - La città dell’Arena
Si parta anche qua da Piazza delle erbe, la più antica, che sorge sopra l’area del foro romano. Nell’età romana era il centro della vita politica ed economica; con il tempo gli edifici romani hanno lasciato il posto a quelli medievali. Da ammirare anche la torre dei Lamberti, da dove è possibile osservare dalla cima una spettacolare visione della città. Da lì ad “incontrare” l’arco della Costa la distanza è breve, così come ad un passo è Piazza dei signori. Al centro si trova una statua di Dante, protetto per un periodo dai signori di Verona, gli Scaligeri. Non può mancare una tappa all’Arena costruita sotto gli imperatori Augusto e Claudio e il simbolo della città.
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