Da Sassoferrato a Narni, nel cuore
del Belpaese tra Marche e Umbria

Da Sassoferrato a Narni, nel cuore del Belpaese tra Marche e Umbria
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 19 Maggio 2017, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 12:03
Viaggio nel cuore dell’Italia, tra Marche ed Umbria. Terre di devozione, buona tavola e panorami mozzafiato. Che raccontano le radici di una terra che nonostante le recenti ferite non si arrende e si rilancia anche con il turismo.


1 - Sassoferrato e Albornoz
Per conoscere Sassoferrato bisogna partire dal monumento simbolo: la rocca Albornoz. Costruzione militare edificata nel 1365, dal cui parco circostante si può ammirare un ampio e suggestivo panorama. A poca distanza c’è anche l’abbazia di Santa Croce dei Conti, che sorge in posizione sopraelevata, conferendo fascino alla sua architettura e nasconde anche il “fascino templare” tipico della zona ed analogo a quello della vicina Sant’Emiliano in Congiuntoli. Come dimenticare il parco archeologico di Sentinum? Un museo a cielo aperto considerato uno dei siti archeologici più rilevanti delle Marche, sono visibili le due principali strade, il cardo e decumano, i resti di un impianto termale pubblico, ruderi delle mura, pavimenti a mosaico, colonne di granito, fondamenta, tracce di pavimenti, fognature, i resti di un tempio tetrastilo di epoca augustea e quelli di altri edifici del centro urbano. Ed ora 72 chilometri verso il bellissimo centro di Umbertide.
2 - Umbertide e la sua fortezza
Adagiata nell’alta valle del Tevere, Umbertide presenta un caratteristico centro storico circondato dalle mura medioevali. Da vedere subito la Rocca, una fortezza medioevale simbolo della città, ora adibita a Centro d’arte. Vanto della struttura la torre alta 31 metri. C’è poi la chiesa di San Francesco, di origine trecentesca, è realizzata in stile gotico e presenta un bel portale ad arco tribolo. Edificata in stile barocco tra il XVI e il XVII secolo, la chiesa-museo di Santa Croce conserva la Deposizione della Croce di Luca Signorelli e la Madonna col Bambino in gloria del Pomarancio. La chiesa di Santa Maria del 1486 custodisce invece affreschi del Pinturicchio. Prossima meta è Foligno: meno di 60 chilometri.



3 - L’enclave di Foligno
Ecco poi Foligno: “enclave” di pianura piacevole da visitare a piedi senza la “tortura” dei saliscendi. Con il favore del tempo consigliamo di attraversare la città seguendo il fiume Topino per poi entrare nel centro storico ed ammirare Duomo, palazzo comunale e palazzo Trinci. Il duomo, dedicato a San Feliciano, patrono della città. Accanto al duomo si affaccia Palazzo Trinci, sede della pinacoteca. Ultimato nel 1407 e restaurato nel 1949, presenta una facciata neoclassica e una magnifica scala gotica. Al suo interno la sala del consiglio con volte, le pareti affrescate dal Piervittori e un enorme camino in pietra del ‘500. Attiguo si trova palazzo Orfini, antica dimora di Emiliano Orfini, il tipografo che stampò la prima edizione in lingua italiana della Divina Commedia, con un bel portale del 1500. Poco meno di 12 km e si arriva a Trevi.

4 - Trevi di origine romana
Trevi è la città del Sagrantino, dell’Olio e uno dei borghi più belli d’Italia. Salendo verso il centro storico ecco apparire il santuario della Madonna delle Lacrime. La struttura è a croce latina irregolare con un’unica navata slanciata verso l’alto con ampie volte a crociera e rappresenta un significativo esempio del Rinascimento in Umbria.
Tra le varie cappelle affrescate meritano particolare attenzione l’Adorazione dei Magi del Perugino (1522), secondo altare a destra, e la Deposizione di Giovanni di Pietro detto lo Spagna (1520). Il cuore del centro storico è Piazza Mazzini, chiusa ad angolo dal Palazzo comunale del XIII secolo con la torre civica. Ultimi 64 km, direzione Narni.

5 - L’affascinante Narni
Arrivati a Narni è possibile ammirare, in posizione dominante rispetto al borgo, la rocca Albornoz. Dimora – dopo essere stata fortezza – di papi, cardinali e condottieri. Giungendo al centro storico avrete modo di ammirare Porta delle Arvolte, realizzata tra il 1471 e il 1492. L’arco e gli stipiti sono di pietra a bugnato. Proseguendo su via Roma arriverete a piazza Garibaldi. Ecco poi il duomo di San Giovenale: l’ingresso principale della cattedrale è quello in piazza Cavour, anche se più imponente è quello laterale in piazza Garibaldi. Costruito a partire dal 1047 sui resti di un’antica necropoli, venne consacrato nel 1145 da Eugenio III e conserva il sacello dei santi Giovenale e Cassio, affrescato con opere del IX secolo. Visitabile il campanile in parte romanico e in parte rinascimentale. Superata piazza Cavour, possiamo ammirare Porta del Votano.
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