Da Fabriano a Ventotene: natura
e mito dagli Appennini al Tirreno

Da Fabriano a Ventotene: natura e mito dagli Appennini al Tirreno
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 21 Luglio 2017, 11:32
Tra colline, bellezze e tanta storia. Un viaggio per scoprire cinque idee diverse di Italia. Dall’Appennino al Tirreno esplorando realtà e paesaggi che rendono l’Italia una terra unica e sorprendente ogni volta. Una terra che tutti ci invidiano e di cui non siamo invece del tutto consapevoli.



1 - La città della carta
Città della carta, città creativa Unesco e molto altro ancora. La partenza di questo viaggio è fissata a Fabriano, e più precisamente in piazza del comune. In una delle piazze più belle d’Italia è possibile ammirare la storia di una città che svela le sue bellezze come il palazzo del Podestà, il loggiato San Francesco e la fontana Sturinalto. Poco distante, la cattedrale intitolata a San Venanzio ed il museo internazionale dell’acquarello poco distante. Sempre per rimanere legati alla storia fabrianese è d’obbligo visitare il museo della carte e della filigrana. Un vero e proprio laboratorio di storia ed arte, con ancora i mastri cartai all’opera per svelare i segreti di un mestiere – e di un’arte – che ha cambiato il corso della storia mondiale. Prima tappa: 61 km circa in direzione Assisi.

2 - I luoghi di San Francesco
La città di San Francesco, la città dove le religioni trovano il dialogo tanto cercato ed una città dove la pace è veramente il tessuto di una popolazione ospitale e gentile. D’obbligo la visita alla basilica di San Francesco, ma non meno importante è la basilica di santa Chiara, eretta su di una preesistente basilica dedicata a San Giorgio. Ospita all’interno le reliquie della santa e il Crocifisso che parlò a San Francesco. Importantissimo anche il tempo di Minerva, eretto nel 30 a.C. e probabilmente dedicato al culto di Ercole. Curiosità: durante il suo viaggio in Italia, il poeta Goethe giunse ad Assisi e vi volle visitare soltanto il tempio di Minerva. A dominare la città la rocca maggiore, che ospitò anche il piccolo futuro Federico II di Svevia, affidato dalla madre Costanza d’Altavilla alla duchessa di Urslingen, moglie del duca di Spoleto. Direzione Lazio e 131 km per raggiungere Viterbo.



3 - La residenza dei Papi
La città laziale è celebre per lo spettacolare palazzo dei Papi. Costruito tra il 1255 e il 1266 sul colle di San Lorenzo è celebre per la sua loggia, con i suoi sette archi sorretti da esili colonnine. La loggia poggia su un’ampia volta al cui centro è presente un pilastro di forma ottagonale che racchiude un pozzo che alimenta la fontana sovrastante. Al Palazzo e alla loggia si accede tramite un’ampia scalinata connotata, nel ripiano superiore, dalla presenza di due colonne con capitelli medioevali. Particolari della città sono anche le numerose gallerie sotterranee scavate nel tufo, che mettono in comunicazione gran parte degli edifici del centro storico. Poco distante, nella frazione di Bagnaia, c’è la splendida villa Lante . Un giardino immenso, stupendo e stupefacente con splendide fontane ed un verde curato. Ed ora la tappa più impegnativa: direzione Formia e 244 km di strada da percorrere.

4 - La terra legata a Ulisse
Adagiata sul golfo di Gaeta, Formia unisce storia, mito e natura. Qui infatti secondi Omero avvenne lo scontro tra Ulisse e i lestrigoni, almeno secondo Plinio il vecchio. Da vedere anche la tomba di Cicerone, mausoleo monumentale di età imperiale detto comunemente “Tomba di Cicerone”. Sebbene le sue spoglie non giacciono a Formia, bensì a Roma, è noto che quelle della figlia si trovano effettivamente nel mausoleo. Visitabile su prenotazione il museo archeologico di Formia. Ci sono poi i 73 chilometri quadrati del parco naturale dei monti Aurunci, l’oasi blu di Gianola ed il parco regionale di Gianola e del monte Scauri ad impreziosire un territorio forse poco noto dal punto di vista turistico, ma certamente interessante ed attraente. Ultimissima tappa ora, circa 70 km di navigazione e si arriva a Ventotene.

5 - Lo scoglio del Tirreno
Scoglio in mezzo al Tirreno, l’isola ponziana è celebre per il suo mare, la storia romana e per essere stato luogo di esilio per patrioti e oppositori. Il via alla visita con le cisterne romane. Si trovano a pochi minuti di cammino da Piazza Castello e si estendono per circa 700 mq la prima e oltre i 1200 mq l’altra. C’è poi la peschiera – sempre romana - scavata nella roccia intorno al I secolo a.C. . E poi il porto romano, poi rimaneggiato in epoca borbonica, costruito interamente in tufo. Poco distante, e ben visibile, l’isolotto di Santo Stefano. Costruito dai Borbone (Ferdinando IV) è stato uno dei carceri più famosi d’Italia dove vi furono rinchiusi tra gli altri Sandro Pertini e Altiero Spinelli. Ma Ventotene è soprattutto mare, con le sue calette. Il mare dell’isola è infatti parte integrante dell’area marina protetta omonima che ha da poco compiuto i venti anni di vita.
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