Tra stile, storia e bellezze naturali
Taormina è un paradiso terrestre

Tra stile, storia e bellezze naturali Taormina è un paradiso terrestre
di Lucilla Niccolini
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Mercoledì 14 Giugno 2017, 12:51
Commuoversi fino alle lacrime: si può, sporgendoci dalle rovine del convento sul Tauro, quando ai nostri piedi all’improvviso si spalanca la visione del teatro greco di Taormina, sullo sfondo dell’azzurro. Poi, si scende costringendosi a frenare l’emozione, fin dentro la platea cui la sapienza costruttiva degli antichi romani ha posto a quinte una scenografia di archi e lesene, di cui il tempo ha fatto un merletto. Se avete visto di recente, in occasione del G7, i potenti del mondo in piedi per applaudire la Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung al termine dell’ouverture del “Guglielmo Tell”, come può non esservi venuta voglia di andarci di persona, in questo luogo benedetto dagli dèi.

I pellegrini del Grand Tour
Se n’erano accorti i pellegrini laici del Grand Tour, tra Sette e Ottocento, per i quali la sosta a Taormina era irrinunciabile. Ne hanno fatto il luogo del buen retiro e della dolce vita tanti intellettuali, principi, magnati del secolo scorso, a rintracciare tra i resti dell’antica polis ionica, poi municipio romano, il segno di una way of life che trae da un’eccezionale posizione naturale l’ispirazione per dare fondo al gusto pieno della vita. Furono notti folli e furono sorrisi ai paparazzi, immortalati dal murale del Caffè Mocambo.
Poi, furono soltanto orde di turisti chiassosi: si volle sfruttare la visibilità di una località prescelta dal turismo d’élite. E fu il degrado consumistico.
Da qualche anno, Taormina ha riscoperto la sua vocazione di stile, ha riacceso le luci che brillano sulla pavimentazione levigata dai passi, ha lustrato gli arredi urbani e disciplinato l’accesso al centro. Le bougainville riflettono le loro sfumature di rosso sui muri color biscotto, l’ospitalità ha riacquistato il decoro delle mete più prestigiose e non c’è chi non si senta un privilegiato a passeggiare per corso Umberto, adocchiando le ceramiche raffinate, le antichità barocche da collezionisti, rustiche infradito di cuoio e cassate al profumo di zagare.

Stazione Liberty di Giardini-Naxos
L’arrivo in treno è già un’emozione, nella splendida stazione in stile liberty di Taormina/Giardini-Naxos. Inaugurata nel 1866, è costituita da un fabbricato formato da un corpo centrale su due piani, affiancato da due corpi laterali allungati. Dalla stazione si può arrivare al centro di Taormina coi bus Interbus e Asm.
Taxi dall’aeroporto E si prenota da casa
Il taxi è il metodo più comodo e veloce per raggiungere Taormina dall’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania. È possibile prenotare con tutta calma, da casa vostra, prima di partire, al prezzo più basso del web.
Info www.traveltaormina.com.

A Palazzo Corvaja sulle tracce di Van Gogh
Si è appena aperta a Palazzo Corvaja la mostra “Van Gogh Multimedia Experience”, che presenta la vita e le opere del pittore olandese in un percorso multimediale. Sull’onda di una suggestiva colonna sonora, mille immagini riempiono gli schermi dei totem dedicati a temi specifici: Mangiatori di patate, Girasoli, Notte stellata, Campo di grano con volo di corvi e Ritratti. Orari: 11 giugno-15 luglio e 2-17 settembre dalle 10 alle 20; 16 luglio-1° settembre dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 22. Biglietti: intero 9 euro; ridotto 7; ridotto plus 6 . Ingresso gratis per bimbi fino a 10 anni.

Nuotare contro la corrente alle Gole dell’Alcantara
A sud di Giardini-Naxos, irrinunciabile è una gita alle Gole dell’Alcantara, un canyon creato dal magma incandescente, entro il quale turbinosamente scorre il torrente. In questa stagione il livello delle acque è più basso e la temperatura esterna consente di azzardare un tuffo nelle acque trasparenti e fredde che scorrono roboanti tra le rocce basaltiche e vulcaniche, cristallizzate in prismi perfetti, tutti differenti. Vi si accede ora anche con un ascensore, che scende alla gola dalle installazioni turistiche sovrastanti. Ma le facilities nulla tolgono al selvaggio godimento di una nuotata forsennata contro la corrente precipite.

Le 50 celle trasformate in lussuose stanze
Andiamo a dormire in un monastero. Ma nessuno prenderà i voti in questo hotel, antico castello donato all’ordine domenicano dal proprietario, Damiano Rosso, quando si fece frate, nel 1430. Restituito alla famiglia Rosso, fu dagli eredi trasformato in hotel. Restano del monastero due altari minori della cappella, bombardata nel ‘43, da cui è stata ricavata la hall. Le 50 celle sono state trasformate in lussuose stanze, circondate da un bel chiostro e da un parco sovrastato dall’Etna, con vista sul golfo di Naxos. Nuovi corpi di fabbrica, in armonia con l’antico edificio, completano la splendida location.

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