Rotta su Tristan da Cunha, l'isola
dell'Atlantico più remota del mondo

Rotta su Tristan da Cunha, l'isola dell'Atlantico più remota del mondo
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 13:03
Tutti sanno quali sono i luoghi più popolari e visitati del mondo. Dalle metropoli come New York o Londra, ai paradisi terrestri caraibici o maldiviani, nelle classifiche turistiche ci sono posti ricorrenti universalmente riconosciuti come mete di grande attrazione. E i luoghi che si trovano in fondo a quelle classifiche? La maglia nera è dovuta al loro scarso appeal o al fatto che sono difficilmente raggiungibili e, per questo, semplicemente ancora da scoprire? Un viaggio alla ricerca dei tesori nascosti nei quattro angoli più remoti del pianeta, che vi porterà dal freddo estremo del Polo nord agli arcipelaghi ed atolli sorti nel bel mezzo del nulla, passando per l’aria rarefatta de La Riconada in Perù, che con i suoi 5.000 metri è la città più alta del globo e per questo non visitabile da tutti. Il clima è impervio, ma per salire sul tetto del mondo sareste disposti a sfidarlo?

L’isola che non c’è
Si parte con l’insediamento più remoto in assoluto, quello di Tristan da Cunha, anche noto come Edimburgo dei Sette mari. È un’isola vulcanica attiva che emerge dall’Atlantico e il luogo abitato più vicino - si fa per dire - è l’isola Sant’Elena, a 2.000 chilometri di distanza, che fu scelta come luogo di esilio di Napoleone Bonaparte proprio perché considerata anch’essa remota e difficile da raggiungere. La terra continentale più vicina è invece il Sud Africa, che si trova a circa 3.000 chilometri. Tutt’oggi abitata, è l’isola perfetta per chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo e unico.
Il fascino del nord
Se si parla di zone estreme, il primo pensiero va verso le latitudini più settentrionali, dove diventa difficile anche sopravvivere. In Jakuzia, regione nord-orientale della Siberia nota al grande pubblico principalmente grazie al gioco da tavolo Risiko, si trova Oymyakon, il paese più freddo del mondo, che detiene il record mondiale della temperatura più bassa mai raggiuntai, -71°, con tanto di cartello a ricordarlo. È un grazioso villaggio fatto di poche casette in legno ed è coperto da uno spesso manto di neve bianca che rende tutto magico e ovattato. Ogni tanto sbuca anche qualche pony ed è possibile cimentarsi con la pesca nel ghiaccio. Il tramonto a queste latitudini, che arriva nel primo pomeriggio, colora il cielo di tinte pastello che sfumano dal viola al rosa come in un quadro.

Paradiso all’improvviso
Se però proprio non sopportate il freddo, la vostra esplorazione alla ricerca dei luoghi sperduti dovrà virare verso i più caldi lidi del sud, tra i tanti arcipelaghi sparsi per il Pacifico. Palau, Pitcairn e Kiribati sono solo alcuni esempi dei paradisi terrestri poco battuti dal turismo di massa e quasi del tutto sconosciuti ai più. A cinque ore d’aereo dalle Hawaii, Kiribati e i suoi 100 mila abitanti se ne sta a cavallo dell’Equatore a godersi il clima, le palme ed il mare cristallino. Le due compagnie nazionali assicurano solo voli interni con piccoli aerei, così i collegamenti internazionali sono affidati ad Our Airline della vicina Nauru e Fiji Airways che collega una volta a settimana il Cassidy International Airporto con Nadi, nelle Fiji.

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