Ritorna Jemo, in sella alla bicicletta
da San Benedetto fino a Londra

Ritorna Jemo, in sella alla bicicletta da San Benedetto fino a Londra
di Domenico Ciarrocchi
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Mercoledì 12 Luglio 2017, 19:17
Lo sapevate che a Digione, in Francia, c’è un’associazione di amanti dell’Italia pronti a invadere il suolo tricolore durante le prossime vacanze? E che a Londra esiste un ristorante che assume solo marchigiani? Sono le scoperte che si possono fare con la Marche-London, una “semplice” passeggiata in bici da San Benedetto alla capitale del Regno Unito. In tutto 2.100 km; 14 tappe in 14 giorni per 150 km al giorno; 6 convegni e 4 nazioni attraversate. E poi: 58 borracce di acqua e sali, 3 forature, 700 brochure in giro per l’Europa.

Le promesse
Mauro Fumagalli è uno che mantiene le promesse e, dopo il debutto dell’anno scorso, ha concesso volentieri il bis. In quella fausta estate del 2016 il terremoto era ancora lontano, mentre stavolta l’impegno è stato promuovere la regione, naturalmente, ma anche parlare del progetto “Jemo!”, per portare cicloturisti (e non solo) nelle terre ferite dal sisma. Una trasferta curata dallo stesso Fumagalli, di Marchebikelife (punto di riferimento nelle Marche per il turismo in bici), con la fotografa Monica Palloni, pronta a immortalare il viaggio nei suoi momenti topici, e Donato Bianco, addetto ai video. «Gli obiettivi - sottolinea Fumagalli - sono stati sviluppare il turismo in bici nelle Marche, promuovere il territorio e le proprie eccellenze, fare gemellaggi con le città bike friendly, parlare di ciclabilità e cicloturismo e realizzare un prodotto multimediale sulla Marche-London e Jemo!». Un resoconto curato nei dettagli, con foto, video e racconti. In mezzo ci sono state 92 ore in sella, il tour si è concluso nei giorni scorsi a Londra.

L’impresa
Se qualcuno volesse ritentare l’impresa le tappe sono state San Benedetto-Pesaro, Pesaro-Ferrara, Ferrara-Verona, Verona-Milano, Milano-Varese, Varese-Briga, in Svizzera, con la salita del Sempione, Briga-Aigle, Aigle-Besancon, in Francia, Besancon-Digione, Digione-Troyes, Troyes-Parigi, Parigi-Dieppe, Dieppe-Brighton con il traghetto sulla Manica, e Brighton-Londra. «A San Benedetto - racconta Fumagalli - è stato bellissimo. Alla partenza c’erano il sindaco Pasqualino Piunti e la dirigente della Regione Rosaria Falco. Importanti anche il sostegno di Copagri e del suo presidente Giovanni Bernardini e l’incontro a Pesaro con Andrea Biancani, sempre della Regione. Siamo riusciti a realizzare sei convegni. A Ferrara, ad esempio, stanno realizzando un progetto sul cicloturismo e hanno sposato la nostra iniziativa. A Verona siamo stati ospiti della Fiab, gli Amici della bicicletta: abbiamo strappato la promessa che tutti i delegati dell’associazione verranno a trascorrere le vacanze nelle Marche, compresa la presidente Giulietta Pagliaccio che abbiamo poi incontrato a Milano. A Varese c’è stata una cena benefica, con “Varese in maglia” sono pronti ad aiutare un nostro paese colpito dal terremoto». E Digione e Londra? Fumagalli sorride. «Sì, a Digione ci ha aiutati Cathérine Principale che, con il marito, ci ha preso sotto la sua ala. Lì c’è l’associazione “Gli amici di Dante”: sono francesi innamorati dell’Italia, organizzano corsi di lingua italiana, studiano la nostra enogastronomia».



L’arrivo
Italia che è nel cuore di Silvia Miandro, originaria di Sant’Elpidio a Mare, del ristorante Rossodisera a Londra. «Ogni stagione lei fai il giro delle scuole alberghiere marchigiane per reclutare il personale. Ha costruito un pezzo di Marche nella capitale del Regno Unito».

Convegno a ottobre e un grande gemellaggio
Si può davvero fare turismo in bici? Girando per l’Europa, come capitato a Fumagalli, si intuisce come l’Italia (ma guarda un po’...) sia ancora indietro su questo fronte. Ma ciò significa anche che i margini di manovra ci sono. Durante le tappe a Milano, da Upcycle Bike Cafè di Roberto Peia, e a Varese, stretti i contatti per un convegno a ottobre sul cicloturismo e un gemellaggio nel segno della bici.

Con Marchebikelife la rivincita dopo il sisma
Mauro Fumagalli è l’ideatore del progetto Marchebikelife: specializzato in cicloturismo, organizza tour, viaggi in bici e vacanze in bici in Italia e nelle Marche. «Il vero obiettivo - dice ora - è contribuire a portare i turisti in una terra che dopo il sisma ha la necessità di non essere dimenticata». Un lavoro di promozione all’estero, ad esempio in Francia e Regno Unito, con il sostegno delle istituzioni.

Lungo il percorso
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