Renne e casa di Babbo Natale:
pellegrinaggio in bici a Capo Nord

Renne e casa di Babbo Natale: pellegrinaggio in bici a Capo Nord
di Luca Regini
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Mercoledì 28 Giugno 2017, 15:50
Per un cicloviaggiatore Capo Nord è come il Camino di Santiago per un camminatore. Un must da onorare, prima o poi, con il classico «ce l’ho fatta». Il pellegrinaggio verso Compostela, riferimenti spirituali a parte, equivale a quello in bici verso il punto più settentrionale d’Europa, cosa poi inesatta, perché Capo Nord in realtà è su un’isola, e di isole più a nord di quella di Mageroya ce ne sono altre, a cominciare dalle Svalbard, sempre norvegesi. La definizione precisa sarebbe quella di “punto più settentrionale d’Europa raggiungibile via terra”, dall’alto dei suoi 71°10’21’’ nord, in cui la luce del giorno regna da maggio ad agosto. Ma come si arriva in bici su un isola?

Scenari idilliaci
Per arrivare a Capo Nord ci si tuffa letteralmente in un tunnel che fa sentire come i protagonisti di Viaggio al centro della terra: 6,9 km che scendono fino a 212 metri sotto il livello del mare, poi risalgono con pendenze tipo Stelvio, quasi al buio, con delle turbine che torturano le orecchie e l’animo del pedalatore, arrivato fin lì attraversando scenari per lo più idilliaci. Tunnel a parte, un tunnel che non si scorda, il pellegrinaggio verso Capo Nord ha altri punti in comune con il Camino di Santiago, a cominciare dal fatto di poter essere organizzato secondo varie modalità. C’è chi parte da casa propria, chi parte da poche centinaia di km dalla meta, c’è chi va in mountain bike e chi in bici da corsa, chi si porta dietro tenda e sacco a pelo e chi si affida ad alberghi e ostelli, insomma dipende dal tempo a disposizione e dall’allenamento svolto. Variabile è anche l’itinerario. La scelta più classica è quella di costeggiare i fiordi norvegesi, una strada più scenografica ma anche più dura dal punto di vista altimetrico e più trafficata. Noi abbiamo scelto l’altra via, quella che attraversa la Finlandia, una scelta che permette di evitare salite vere e proprie fino al confine norvegese, di attraversare strade prive di traffico e di conoscere una terra avara e difficile, come la Lapponia, un deserto di laghi ed alberi, in cui la presenza umana è marginale, quasi frutto del caso.



Le tappe
Partendo da Kuopio, in sette tappe quotidiane di 180 km di media, siamo così arrivati fino a Capo Nord in una dolce serata di fine maggio, con il promontorio coperto solo dalla neve bianchissima caduta fino al pomeriggio, prima di cedere il passo ad uno splendido eterno tramonto senza vento, che non avrebbe fatto immaginare a nessuno la bufera bianca di poche ore prima. Lasciata Kuopio, 1.260 km più in basso, nel giro di un centinaio di km si comincia a diradare ogni segno di urbanizzazione. Oltre alle renne, prima rare poi onnipresenti, il cicloturista nota l’ottimo stato delle strade, non paragonabile alle nostre, la scarsità di automobili e l’estrema gentilezza dei guidatori, che sempre rispettano la regola, nuova per noi, di superare un ciclista solo tenendosene a un metro e mezzo di distanza.

La casa di Babbo Natale
Per il resto di città non c’è più ombra, l’unica è Rovaniemi, dopo 500 km, nota per essere la casa di Babbo Natale e la porta al Circolo Polare Artico (Napapijri). Dopo Rovaniemi, ed altri 400 km di Lapponia finlandese, si entra in Norvegia per gli ultimi 300 km, i più duri perché ricchi di salite brevi ma ardue, di vento (sempre contrario, chi pedala lo sa) ma anche di scenari sempre più magici via via che si procede verso nord. Alla fine il gioco si fa sempre più duro, gli ultimi 31 km, dopo Honningsvag, sono un vero toboga in cui la pianura non esiste, ma la bellezza e la solennità del luogo fanno superare indenni qualsiasi asperità, e Capo Nord si concede finalmente alle foto di rito. Ora non resta che tornare indietro, sperando che nel frattempo il vento non cambi direzione anche lui.

Equipaggiamento leggero
Nel viaggio attraverso la Lapponia fino a Capo Nord, per avere un autonomia chilometrica maggiore, abbiamo scelto la bici da corsa e un equipaggiamento leggero, senza tenda e sacco a pelo, dormendo in alberghi, B&B e ostelli. In questo caso bisogna programmare bene, perché a volte possono passare tratti di 100 km senza una struttura disponibile. Le tappe, dopo la partenza di Kuopio, sono state a Kajaani, Pudasjarvi, Rovaniemi, Vuotso, Kaamanen e Olderfjord.

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