Verso Oriente fino all'Albania
Dove l'Adriatico somiglia ai Caraibi

Verso Oriente fino all'Albania Dove l'Adriatico somiglia ai Caraibi
di Paola Cimarelli
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Mercoledì 26 Luglio 2017, 17:58
In fondo a destra, seguendo le onde dell’Adriatico verso Oriente. In quell’angolo di Balcani c’è l’Albania, un luogo da desiderare, da attraversare, da sperimentare con il suo mare, a tratti caraibico, le montagne, che lo rendono ancora il “paese delle aquile”, la storia, con i resti di archeologia pelasgica, romana, greca, illirica, turca, e la natura, con la possibilità di visitare 12 parchi nazionali. Dalla Puglia, in alcune albe chiare, si possono vedere le cime del monte Korab e toccare quasi con mano le coste superando, con la forza del pensiero, gli 80 chilometri di distanza dall’Italia. Quindi è questo il momento di prendere un aereo o un traghetto e andare a scoprire un territorio ancora fuori dal grande turismo di massa, ma forse non per molto. Per girare, si possono scegliere i mezzi pubblici ma con un’automobile, anche a noleggio, si riesce a godere di tutta la sua ricchezza culturale e della sua bellezza. Il mare, o meglio le coste albanesi misurano 360 chilometri fra Adriatico e Ionio.



La sabbia dorata
La spiaggia di Ksamil, a 17 chilometri da Saranda, di fronte alla parte nord della isola greca di Corfù, da dove partono ogni giorno gli autobus per arrivarci. Un litorale di sabbia dorata si affaccia su quattro isolette, con un’altitudine fra i 7,5 e i 15 metri, che si possono raggiungere in barca, a nuoto e una addirittura a piedi. Anche qui, ad agosto, c’è affollamento ma nel fuori stagione si può sospettare di aver preso un aereo per una meta tropicale. Poi la spiaggia di Qeparo, subito dopo la baia di Porto Palermo con il suo castello di Ali Pasha, Skalom, con sabbia finissima e il mare cristallino, nelle sue vicinanze si trova la grotta Frengut, e ancora Dhermi che è uno dei posti più belli della costa ionica e dove si può vedere il monastero di San Teodoro ai cui piedi c’è la grotta dei Pirati. Da visitare anche il sito archeologico di Burtrinto, a sud di Saranda, ottavo secolo avanti Cristo anche se i miti associati alle sue origini parlano della fondazione da parte di esuli di Troia, e l’antica Himara, in una regione con montagne che toccano i duemila metri, a picco sul mare con terrazzamenti con coltivazioni di olive e agrumi, racchiuse nel Parco di Llogora.

La sorgente degli dei
Sempre in zona montagna, l’Occhio Blu, in albanese Syri i Kaltër, la sorgente degli dei, di origine carsica situata sulle pendici occidentali del monte Mali i Gjerë. Chi ama il lago può andare a Scutari, al confine con il Montenegro, e a Ocrida, al confine con la Macedonia. Tre i siti patrimonio dell’Unesco in Albania: quello archeologico di Butrinto insieme a Argirocastro e Berat, due rari esempi dell’architettura del periodo ottomano. Al centro del paese, Berat racconta la coesistenza di diverse comunità religiose e culturali, con le sue chiese bizantine, il castello, il Kala, del XIII secolo, e le moschee di epoca ottomana. Argirocastro, nella valle del fiume Drinos al sud dell’Albania, è caratterizzata da una serie di case a due piani, sviluppate nel XVII secolo. La città conserva anche un bazar, una moschea del XVIII secolo e due chiese dello stesso periodo.



Un fiume per fare un bagno
Da vedere anche Korça, una delle città più importanti dell’Albania, a 853 metri sul livello del mare, ai piedi del Monte Morava, in pendenza della montagna St.Thana, che è stato un antico insediamento, e Klos, a circa un chilometro dal parco archeologico di Byllis, circondata da un muro lungo 1.850 metri, una delle prime fortificazioni della seconda metà del V secolo a. C., con una larghezza di tre metri e mezzo, fatto di blocchi di pietra a forma trapezoidale e poligonali. Dopo mare, montagna e cultura si può sempre fare un salto alle terme Benje, a Permet, ingresso libero, con sei principali fonti, ai piedi della massa rocciosa, su entrambi i lati del fiume Langaricë, considerate fra le più curative in Europa, o cercare un fiume dove andare a fare il bagno, il Drin, Seman-Devoli, e Vjosa. A tavola, poi, la cucina ha il sapore delle contaminazioni culturali del paese, con influenze greca, italiana e turca.

I prezzi sono convenienti
I prezzi degli hotel variano fra i 40 e 60 euro fino ai 200 euro, anche se la moneta ufficiale è il lek, a notte. In bassa stagione si può prenotare uno o due giorni prima; in alta stagione meglio prenotare 20 giorni prima.
Info www.albaniaturismo.com

Con il traghetto da Ancona
Semplice andare in Albania. Con il traghetto si arriva a Durazzo da Ancona, oltre che da Bari, Trieste, Brindisi, da dove si può andare anche a Valona. Per gli amanti della guida, si può arrivare da Montenegro, Macedonia e Kosovo. In aereo a Tirana, partendo dalle principali città italiane e da Falconara.
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