Rinunciare al fascino delle calli
e trovare l'arte di scoprire Venezia

Rinunciare al fascino delle calli e trovare l'arte di scoprire Venezia
di Lucilla Nicolini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Maggio 2017, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 13:25
E poi decidi che, per una giornata, rinunci al fascino delle piccole calli e dei muri antichi e umidi di Venezia, al bizantinismo di San Marco e agli aromi dei bàcari, alla architettura dei palazzi specchiati sul Canal Grande e alle ricchezze d’arte dei musei. Scegli la Biennale, in quel sestiere verdeggiante del Castello che, appena sceso dal traghetto, ti accoglie con le chiome dei lecci. Quello che Napoleone aveva pensato come un giardino ameno, dove portare i bambini a giocare, si rivela, in fondo al viale, il paradiso inquietante e caleidoscopico dell’arte contemporanea, a partire da sabato.

Trans-padiglioni
Siamo nel cuore della mostra, tra i 29 padiglioni nazionali, aggiunti negli anni al Padiglione Centrale, commissionati dalle diverse nazioni alle loro archistar. Sono la prima attrattiva della Biennale. Non sai ancora cosa ti aspetta, dentro, ma la loro architettura, ognuna diversa dall’altra e ispirata alla natura del paese che rappresenta, ti incuriosisce, rapisce gli occhi e scatena l’immaginazione. Vince su tutti quello della Finlandia, interamente costruito nel ‘56 in legno da Alvar Aalto, con materiali e tecniche scandinave, tra i più frequentati dai giovani progettisti.
Quest’anno, non aspettatevi che ogni edificio ospiti gli artisti della nazione che rappresenta. La 57esima mostra si articola in nove capitoli, che qui chiamano Trans-padiglioni: dal “Padiglione degli artisti e dei libri” al “Padiglione del tempo e dell’infinito”, per illustrare meglio la complessità del mondo, la molteplicità delle posizioni e la varietà delle pratiche. Non fatevi troppe domande, perché la Biennale dell’Arte è viaggio a piedi nella fantasia, nel colore, nell’uso soggettivo dei materiali. Sarà una giornata intensa e strabiliante - appena una pausa nella caffetteria dei Giardini – per rincorrere le idee di metallo e nylon, di cristalli e pixel degli artisti fin dentro l’Arsenale, un altro arcipelago, sotto le capriate degli androni misteriosi del lavoro marittimo.

Dai percorsi guidati
ai workshop multimediali

Per il grande pubblico, università, giovani e allievi delle scuole di ogni ordine e grado, la Biennale da anni ha il suo settore Educational. Tutte le iniziative puntano sul coinvolgimento attivo dei partecipanti, condotte da operatori formati dalla Biennale, e si suddividono in Percorsi Guidati, visite a carattere partecipativo alle sedi espositive, e Attività di Laboratorio: workshop multimediali per approfondire il linguaggio dell’arte, laboratori teorici e pratici e atelier creativi per coinvolgere le famiglie in iniziative ludico/pratiche.

Una Tavola Aperta
per incontrare il pubblico

La parola agli artisti: non poteva mancare in una Biennale intitolata Viva Arte Viva. Tutti i venerdì e sabato di ogni settimana, durante tutta l’Esposizione, un artista terrà una Tavola Aperta, incontrando il pubblico durante un pranzo da condividere, al fine di accennare al proprio lavoro e dialogare. Due sono i luoghi dedicati a questi eventi: la parte antistante del Padiglione Centrale dei Giardini e le Sale d’Armi dell’Arsenale. La trasmissione in streaming sul sito della Biennale consentirà a chiunque di seguirne lo svolgimento da remoto.

Spazi rudi e suggestivi
di Corderie e Artiglieri

Utilizzato per la prima volta nell’80 come spazio espositivo per ospitare la prima Biennale d’architettura, curata da Paolo Portoghesi. È l’Arsenale, il cui nucleo iniziale risale al 1200, successivamente ampliato fino a una superficie di circa 50 mila mq, è stato definitivamente acquisito come location della Biennale nel 1999. Articolato negli spazi rudi e suggestivi di Corderie, Artiglierie e Isolotto, Gaggiandre, Tese e Giardino delle Vergini, restaurati e adattati senza fratture stilistiche all’esposizione, ospita oggi il Padiglione Italia alle Tese.


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