Dermatiti e scottature: come avere
un'estate amica della pelle dei bimbi

Dermatiti e scottature: come avere un'estate amica della pelle dei bimbi
di Giorgio Fabri
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Martedì 15 Agosto 2017, 13:35
Sole, acqua, sabbia, insetti: se con il caldo i bambini amano giocare all’aperto o in riva al mare, allo stesso tempo l’estate può essere ricca di insidie. Soprattutto per la pelle. Per proteggere i più piccoli da spellature, ustioni, dermatiti e infezioni, ecco i consigli degli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma per la stagione estiva.

Una pelle sana
Il sole fa bene alla pelle, però è necessario seguire delle regole. Il modo migliore e più sicuro per avere benefici senza effetti collaterali è esporre i bambini la mattina fino alle 10.30 e il pomeriggio dopo le 17. Per i bimbi sotto i 2 anni di età, l’esposizione pomeridiana va posticipata a partire dalle 18 o 18.30. In queste fasce orarie la pelle del bimbo va protetta con una crema a protezione solare altissima: 50+, per bambini sani con pelle sana. La crema va riapplicata al massimo ogni 2 ore e ogni volta che il bambino fa il bagno.
Molti genitori temono che il loro bimbo rimanga bianco e non si abbronzi. Non è così. Una protezione molto alta impedisce le ustioni e consente un’abbronzatura graduale, progressiva e più duratura nel tempo. E anche più bella. Evita le spellature e le desquamazioni, che generalmente rendono la tintarella a chiazze e meno omogenea.

Occhio all’ombrellone
Bisogna ricordare che mettere il bambino sotto l’ombrellone non lo protegge dal sole. Mano a mano che si abbronza, si può ridurre lo schermo della protezione solare a 30. È importante che la sera il bambino venga ben idratato, perché il sole (e la salsedine) tendono a seccare la pelle
Alcune malattie della pelle si giovano dell’esposizione ai raggi solari, come la psoriasi, gli eczemi e l’acne negli adolescenti. Questo non autorizza però i genitori a esporre il bambino o il ragazzo al sole in maniera diversa. Il sole va preso con le stesse regole d’esposizione che si seguono nel caso di una pelle sana. Alcune patologie, come l’acne e la vitiligine, se migliorano con una corretta esposizione, possono peggiorare nel caso di un’esposizione inadeguata. I nei vanno protetti, ma non necessitano di una protezione differente o maggiore rispetto a quella necessaria per il resto della pelle. No quindi a cerotti o protezioni totali applicati direttamente sul neo, perché i rischi del sole ricadono anche sulla pelle sana non solo sulla pelle coperta da nei.

In caso di ustioni
Il primo rischio che si corre con una scorretta esposizione al sole è l’ustione, che è anche la conseguenza più immediata. In caso di ustione di primo grado, senza bolle, applicare creme emollienti o cortisoniche. In caso di ustione di secondo grado, con la comparsa di bolle, rivolgersi al vicino pronto soccorso se siete in vacanza, dal pediatra o da un dermatologo.
Altre conseguenze sono nel medio e lungo termine, riscontrabili nell’età adulta. Tra queste, l’invecchiamento precoce della pelle, caratterizzato dalla comparsa di discromìe (chiare o scure) e elastosi cutanea (pelle indurita o ispessita). Fino a tumori epiteliali (carcinomi) o melanocitari (melanomi). Non tutti i bambini amano farsi spalmare le creme. Non servono creme costose o particolarmente complesse, l’importante è che si scelgano prodotti di facile applicazione e gradevoli cosmeticamente. Esistono latti e spray idonei con queste caratteristiche. Il bambino deve vivere il momento della crema, che sia protettiva o idratante, come un gioco divertente. La sera applicare sempre una crema idratante, ma non è necessario acquistare un doposole specifico: la crema idratante che si utilizza in inverno andrà benissimo. Non va mai applicata una crema curativa o idratante finché si è esposti al sole. Molte, infatti, sono fotosensibilizzanti e possono causare ustioni o reazioni irritative.

L’acqua e la sabbia
È molto importante che il bambino non resti a lungo sudato a giocare sulla sabbia, perché il sudore, e in generale l’umidità, a contatto con la sabbia possono essere fattori di rischio di irritazione o infezione. Le infezioni cutanee possono essere contagiate direttamente o indirettamente e la sabbia può rappresentare un veicolo. In caso di ferita sulla pelle, è importante curarla subito seguendo i consigli del pediatra o del dermatologo. In attesa di poter iniziare una terapia, va medicata e coperta. Molto importante fare un bagnetto e mettere una crema idratante. L’acqua di mare pulita fa bene alla pelle, ma se inquinata è opportuno fare spesso delle docce di acqua dolce al bambino o usare lo spray di acqua termale che si compra in farmacia, che lascerà sempre la pelle ben pulita.
Evitare tutti i repellenti quando si è esposti al sole perché possono provocare fotodermatiti. Non avere paura del cortisone: in caso di puntura importante, applicare solo sulla puntura una crema a base di cortisone, per qualche giorno, fino a quando i fastidi si attenueranno. È consigliabile farsi indicare dal proprio pediatra o dermatologo quale crema cortisonica applicare.

Punture di insetto
Se sul corpo dovessero manifestarsi più punture, associare anche un antistaminico per bocca su indicazione del pediatra o del farmacista. Evitare di applicare creme a base di antistaminico. Non sono efficaci e possono causare una fotodermatite.

Sentire il dermatologo
Se le punture sono già state grattate e sono escoriate è opportuno coprire le lesioni in attesa di sentire il pediatra o il dermatologo per valutare se vi è una sovrainfezione. Per capire se una lesione si è infettata basta vedere se è erosa, secerne siero o circondata da alone eritematoso (rosso) o se compaiono in pochi giorni altre lesioni senza previe punture. In questo caso rivolgersi allo specialista. Tagliare sempre le unghie corte d’estate. Le unghie lunghe, tra punture, calore e sudamina, sono un importante veicolo di infezioni.
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