Quei compiti per le vacanze guasta
feste, poco utili e quasi mai controllati

Quei compiti per le vacanze guasta feste, poco utili e quasi mai controllati
di Giorgio Fabri
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Martedì 5 Settembre 2017, 17:35
Dalle letture dei classici come “I miserabili” o “Ventimila leghe sotto i mari” a pagine di esercizi di geometria, fino a equazioni, traduzioni di greco e latino o pensierini sull’estate che sta finendo. «Circa 7 milioni di italiani, dalle elementari alle superiori, anche in quest’estate particolarmente calda si sono trovati ad affrontare lo stress dei compiti per le vacanze. Un impegno che ha portato a bruciare 620 milioni di ore in totale, dal momento che ben 6,5 milioni di alunni li ha già finiti». Parola del pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, che ha realizzato un’indagine per l’Adn Kronos Salute tra insegnanti, genitori e pediatri per fare il punto sugli studenti italiani e i compiti per le vacanze. «La buona notizia è che la stragrande maggioranza li ha fatti poco alla volta ed ha già archiviato la pratica. Ma 240.000 alunni (il 4%) li svolgerà solo a settembre».
 
Lo zoccolo duro
Resiste, prosegue il pediatra, uno zoccolo duro di 140.000 alunni che questi compiti non li fa affatto. «Se si eccettuano gli studenti con delle lacune o alle prese con gli esami di riparazione, che dunque devono colmare alcuni gap rispetto ai compagni, i compiti per le vacanze sono inutili - afferma Farnetani -. E anche costosi: tra libri, quaderni, dispositivi digitali e altri acquisti mirati, possiamo stimare una spesa totale pari a 200 milioni di euro. Per non parlare dello stress e del tempo per farli, quest’anno sommato al gran caldo», osserva il medico.
 
Dopo gli esami
Gli unici a salvarsi, riflette il pediatra, sono stati i bambini di quinta elementare e terza media, mentre in alcuni casi dopo la maturità c’è anche chi è tornato subito a studiare per superare i test delle Facoltà a numero chiuso. «Non mi stancherò mai di ripeterlo: i compiti per le vacanze sono inutili. Chi ha qualche lacuna può programmare un allenamento mirato a settembre - sostiene il pediatra -. Bocciata invece l’imposizione dei libri da leggere: non aiuterà certo ad amare la lettura».
«Per me - insiste Farnetani - l’estate deve essere un tempo di riposo, relax, attività fisica, divertimento. Stare con gli amici e la famiglia, visitare luoghi nuovi, fare nuove esperienze, movimento e anche annoiarsi un po’ arricchisce i bambini e i ragazzi ed è utile per la loro crescita».
 
Il controllo
C’è, infine, un ultimo aspetto che Farnetani suggerisce: il controllo. «Spesso - conclude il pediatra - poi gli insegnanti non controllano se i compiti assegnati a giugno sono stati fatti e soprattutto non li correggono: questo fa passare il messaggio che si fa bene a non farli. Insomma, se gli insegnanti hanno assegnato dei compiti, a settembre devono correggerli. La buona notizia che emerge dall’indagine - conclude - è che i ragazzi nella stragrande maggioranza si sono organizzati e, lavorando un po’ alla volta, hanno archiviato la pratica: così trascorreranno gli ultimi giorni di vacanza in libertà».
 
«Malvezzo pedagogico che esiste solo in Italia»
«Un malvezzo pedagogico tutto italiano, assolutamente inutile, se non dannoso». A schierarsi a fianco dei discenti, ancora una volta Maurizio Parodi, dirigente scolastico, autore di «Basta compiti! Non è così che si impara» e «Gli adulti sono bambini andati a male», che ha creato la pagina Facebook «Basta compiti», con annessa Campagna di raccolta firme che raccolto oltre 24mila firme in calce alla petizione. Secondo Parodi, che concorda pienamente con il pediatra Italo Farnetani, nel sostenere che l’estate deve essere «un tempo di riposo, relax, attività fisica, divertimento» nel nostro paese si persevera con questo «accanimento morboso, che rasenta la crudeltà mentale. «Tanto per rendere l’idea - sottolinea - mi ricordo di un libro per le vacanze che si intitolava ”il guasta feste”, il che la dice lunga». Oltretutto - evidenzia - non vi alcuna dimostrazione che i compiti per le vacanze siano necessari o tantomeno utili. Sono oltre 500 - sottolinea ancora Parodi - i docenti che hanno aderito all’ Albo Docenti a compiti zero, che vanno dalle elementari alle superiori e di diverse materie, che non danno mai compiti per le vacanze. E posso assicurare che i loro studenti hanno un percorso regolare con il vantaggio di non detestare la materia».
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