L'arte grande alleata contro l'autismo
Adesso si studiano i nuovi modelli

L'arte grande alleata contro l'autismo Adesso si studiano i nuovi modelli
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Martedì 5 Dicembre 2017, 13:00
L’arte che cura, un’alleata contro la disabilità e condizioni in crescita come l’autismo. Ne ha parlato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, intervenuto al convegno “A&A: quando l’autismo comunica attraverso l’arte”, organizzato da Gaudio onlus (Gruppo autismo e disabilità intellettiva) e dall’associazione giornalisti agroambiente e food Arga Lombardia-Liguria. «La Regione Lombardia è sempre alla ricerca di modelli efficaci che possano migliorare la qualità della vita di persone fragili o semplicemente che devono essere comprese nella loro diversità», ha sottolineato il titolare della sanità regionale. L’iniziativa ha voluto approfondire l’importanza dell’espressione artistica come modalità comunicativa per le persone colpite da disturbi dello spettro autistico e, in particolare, le vie per coltivare abilità e talenti artistici e migliorare la qualità di vita dei più deboli. Presenti anche Lucio Moderato (Fondazione Sacra Famiglia), Raffaella Turatto (presidente Gaudio onlus), Fabio Moscatelli, fotografo professionista, Loredana Casucci, madre e trainer, e Fabio Benati, presidente Arga Lombardia-Liguria.

Serve la chiave del mondo interiore
«Trovare la chiave per consentire a ciascun individuo di tirar fuori il mondo che ha dentro permette anche un’inevitabile miglioramento anche della efficacia delle cure tradizionali», ha evidenziato Gallera. «Sono stato al Centro Benedetta d’Intino - ha raccontato - dove si lavora sulla comunicazione aumentativa. C’era un bambino di 8 anni, tetraplegico, spastico, totalmente chiuso: grazie all’uso degli occhi e a una macchina che riproduce suoni e immagini parlava con una velocità incredibile. Attraverso una macchina si è riusciti a conoscere i suoi pensieri e le sue emozioni, e di conseguenza ad adeguare anche il suo percorso di cura». «L’autismo non è una malattia, ma una condizione naturale dello sviluppo - ha precisato Moderato, psicologo e psicoterapeuta Fondazione Sacra Famiglia e docente all’università Cattolica di Milano - Ci piaccia o no siamo un pò tutti autistici. Occorre sdoganare i pregiudizi, ricorrere a diagnosi precoci che consentano a questi ragazzi di potersi esprimere secondo la loro natura».
 
 
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